Il segretario di ‘Azione’, Carlo Calenda, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero” in cui si è soffermato a parlare della Stellantis e non solo
Quello che non riesce a comprendere ed, allo stesso tempo, accettare è come un gruppo che non sia più considerato italiano continui a chiedere dei soldi al nostro Paese. E’ il caso della Stellantis che non si sta ponendo alcun tipo di problema nel continuare a chiedere entrate. Allo stesso tempo il gruppo è intenzionato ad investire in Marocco. Un fattore che Carlo Calenda non accetta assolutamente. il segretario di ‘Azione‘ ne ha parlato in una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Il Messaggero“.
Queste sono le due parole rilasciate dall’ex candidato sindaco della Capitale: “E’ una storia allucinante. Sia per l’omertà della sinistra che per il sindacato. Elkann, dopo la morte di Marchionne, ha iniziato a vendere le attività. Ad una società giapponese è stata ceduta la Magneti Marelli. In quella occasione chiesi al governo di esercitare la golden power, ma Giuseppe Conte si rifiutò. Diedi assicurazioni su stabilimenti e lavoro in Italia. Ed invece abbiamo visto la brutta fine della fabbrica di Crevalcore“.
Poi ci ha tenuto a ricordare un altro tipo di aneddoto: “Quando c’era stato il secondo governo di Conte, Fca riceve una garanzia pubblica di 6,3 miliardi di euro. Per pagare agli azionisti 3,9 miliardi di dividendo. Questi sono capitalisti che si fanno gli affari loro“.
Alla domanda su quali siano le differenze tra gli stabilimenti italiani e quelli francesi la risposta non si è fatta attendere: “Loro sono pronti con l’auto elettrica, mentre qui solamente uno è al passo con i tempi. Le fabbriche italiane si stanno svuotando sempre di più. In primis Mirafiori. La fabbrica di Grugliasco è stata messa in vendita su Immobiliare.it. L’avevo inaugurata da ministro insieme a Marchionne. E i nuovi modelli, spacciati per made in Italy, arrivano dalla Serbia“.
Ne ha anche per l’e Fiat che, di italiano, a quanto pare non ha assolutamente più nulla: “Il nostro Paese, per loro, è diventato un posto qualunque e chiedono soltanto incentivi“. Ritornando nuovamente sull’argomento Stellantis ha rivelato un aneddoto che nessuno fino ad ora conosceva: “Ho una lettera che loro hanno inviato ai fornitori italiani, decantando le opportunità di spostare gli investimenti in Marocco. La fuga dall’Italia continua sempre più“.
In conclusione lancia più di una frecciatina nei confronti del segretario della Cgil, Maurizio Landini, ed anche alla sinistra: “Da quando gli Elkann hanno comprato La Stampa e Repubblica, Landini ha fatto un’intervista sulla crisi dell’automotive senza mai nominare Stellantis. Quando avranno finito di dismettere attività in Italia, venderanno Repubblica che gli è servita solo per coprirsi a sinistra. E’ sparito quel Landini che attaccava Marchionne. Probabilmente ha paura di venire bandito da Repubblica“.