L’ex sindaco di Roma, che nei giorni scorsi ha lanciato Indipendenza, attacca il Campidoglio: “Una figuraccia storica sull’Expo. Per cose del genere si danno le dimissioni”
I soli diciassette voti guadagnati da Roma nella corsa all’Expo 2030 non sono andati giù all’ex sindaco Gianni Alemanno, che attacca Gualtieri e lancia forti dubbi sul modo in cui è stata organizzata e gestita la corsa del Campidoglio alla manifestazione. Dai soldi spesi, alla mancanza di una strategia vincente: “Che figura e che umiliazione, io non ho parole. E’ inconcepibile, dico solo che se fosse capitata a me una cosa del genere sarebbe scoppiata l’ira di Dio e invece ognuno è ancora al proprio posto“.
L’ex sindaco, che nei giorni scorsi ha lanciato il suo nuovo movimento Indipendenza, in una convention nella capitale, è convinto che siano stati commessi numerosi errori da parte dell’organizzazione. E che molti, nonostante le parole di facciata, fossero convinti dell’enorme svantaggio con il quale partisse Roma. “Io dico solo una cosa – ha affermato Alemanno a Notizie.com – vista la disparità e il distacco abissale dei voti, che non si poteva non sapere prima quello che sarebbe successo. Magari Gualtieri no, ma chi fa parte del Comitato Promotore non poteva non sapere che ci sarebbe stata una cosa del genere, ma vogliamo credere davvero di un movimento di voti nella notte o nelle ultime ore. Siamo abbastanza intelligenti per non farci prendere in giro, per favore, queste non sono cose che si sanno all’ultimo momento“.
Alemanno attacca Gualtieri e invoca le dimissioni, dopo un risultato del genere. “Come è stata possibile questa figura barbina per una città meravigliosa, così famosa e ammirata in tutto il mondo? Qualcuno ha sbagliato e non è possibile che sia ancora al suo posto. Per cose del genere si danno le dimissioni, anche perché tutto questo non può passare senza che non ci siano conseguenze e continuando a tenere il Campidoglio in quella specie di limbo, considerando che il sindaco e l’amministrazione non sono mai colpevoli di niente”.
Ma le dure critiche di Gianni Alemanno, che ha governato Roma dal 2008 al 2013, non si limitano a Gualtieri e a tutta la giunta capitolina. Il leader di Indipendenza tira in ballo anche Giorgia Meloni e il Governo. “Gualtieri e gli uomini che ha scelto hanno le loro responsabilità, ma le hanno anche chi sta al Governo perché Roma è la capitale d’Italia e quello è un evento importante, anche se, sinceramente, Roma ha bisogno di tante cose, ma non dell’Expo, visto che c’è pure il Giubileo tra meno di due anni e siamo a carissimo amico”. Poi un rammarico personale, legato alla sua esperienza da sindaco e ad un progetto che non è riuscito a realizzare: “Se penso che a me Monti ha levato le Olimpiadi, soffiate da sotto il naso quando era tutto pronto, e, scusatemi, ma le Olimpiadi valgono venti volte se non quaranta volte di più dell’Expo che poi, una volta effettuato, cosa resta?“.
In chiusura, l’ex sindaco di Roma pone l’accento sui soldi investiti dalla capitale per la promozione del progetto legato all’Expo 2030. Quei 30 milioni di euro (contro i 190 di Riad e i 160 investiti da Busan) fanno discutere: “Dopo questa debacle mi piacerebbe sapere chi ha deciso e come hanno speso questi 30 milioni che, vedendo quello che è successo, sono stati davvero buttati e sprecati se vediamo l’esito. Certo dovrebbe andare a vedere la Corte dei Conti che è indipendente e può agire da sola, ma sarebbe curioso vedere e sapere come sono stati spesi questi soldi che sono dei contribuenti“, ha concluso Alemanno.