Roma, ancora in agitazione i giornalisti dell’agenzia AGI: presidio al Pantheon

Sit-in di protesta a piazza della Rotonda, di fronte al Pantheon a Roma, questa mattina da parte dei giornalisti della nota agenzia di stampa che chiedono chiarezza sulla possibile cessione da parte di Eni

AGI, Agenzia Giornalistica Italia, è la seconda agenzia di stampa italiana ed è stata fondata nel 1950 da Giulio de Marzio e Walter Prosperetti, ma dal 1965 è controllata dall’Eni. La sede principale è a Roma, ma ha anche redazioni distaccate in 15 capoluoghi di provincia italiani e una sede estera presso l’Unione europea a Bruxelles. Trasmette ogni giorno dei notiziari su cronaca, politica, economia, finanza, cultura, spettacolo, sport per tutti i mezzi d’informazione e per le aziende.

La protesta dei giornalisti AGI – Romacityrumors.it –

 

Dopo quattro giornate di agitazione già indette, i giornalisti della nota agenzia di stampa italiana AGI oggi hanno voluto far sentire la propria voce di dissenso in piazza e, dalle 11 alle 13, si sono riuniti in un sit-in di protesta nel cuore di Roma, a piazza della Rotonda, proprio davanti all’ingresso del Pantheon, “per ribadire la contrarietà alla cessione della seconda agenzia di stampa italiana dal suo attuale editore Eni, società partecipata dal Mef, al polo editoriale riconducibile al Gruppo Angelucci, imprenditore del settore sanitario e parlamentare della Lega”.

Contrari alla cessione

Sono giornate difficili per i giornalisti di AGI, l’Agenzia Giornalistica Italia, arrivati alla quinta giornata di sciopero, che oggi hanno indetto una manifestazione di protesta nel centro della Capitale, davanti all’ingresso di uno dei monumenti più belli della Capitale, il Pantheon. Un sit-in di protesta, dalle ore 11 alle ore 13, alla vigilia di un’altra giornata di agitazione già programmata per domani, quella organizzata per oggi dai giornalisti per chiedere finalmente chiarezza all’editore sulla proposta d’acquisto formulata dal re delle cliniche del Lazio Antonio Angelucci. L’attuale editore Eni, società del Ministero dell’Economia, sembrerebbe essere in una fase anche piuttosto avanzata della trattativa con Angelucci, già editore anche di LiberoIl GiornaleIl Tempo e il Corriere dell’Umbria oltre che deputato per la Lega, tanto che qualche europarlamentare del Partito democratico sembrerebbe essere intenzionato a sottoporre la questione anche al Parlamento europeo.

Il presidio dei giornalisti al Pantheon – Romacityrumors.it –

La risposta di Eni

Nella storica piazza della Rotonda oggi erano presenti insieme ai giornalisti del presidio anche rappresentanti di Fnsi e di Stampa Romana.“Da settimane”, ha scritto il Comitato di redazione dei giornalisti dell’Agi, “l’assemblea di redazione dell’Agi domanda all’editore di fare chiarezza sulla manifestazione di interesse pervenuta per il possibile acquisto dell’agenzia e chiede alle istituzioni come sia possibile che una società partecipata dello Stato possa cedere un suo ramo d’azienda, che percepisce fondi pubblici per le sue convenzioni, con una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell’eventuale operazione”.

Presente una delegazione del Pd – Romacityrumors.it

 

La proprietaria della testata, Eni ha però risposto con un comunicato in cui spiegava che “come già avvenuto altre volte in passato, Eni ha ricevuto una manifestazione di interesse spontanea da parte di un soggetto interessato ad Agi: ne è seguita una interlocuzione preliminare. Ad oggi non c’è un negoziato in corso”. Alla manifestazione ha partecipato anche Giuseppe Conte presidente del Movimento 5 Stelle: “In democrazia non dovrebbero accadere cose del genere, che una partecipata di Stato, controllata dallo Stato, offra in trattativa privata ad un parlamentare, in questo caso di maggioranza, la seconda agenzia di stampa del paese. Questa è una vergogna che cerchiamo di contestare in tutti i modi. Vi confesso che quando tempo fa appresi la notizia, stentai a crederci. Io credo che tutti i soggetti di questa vicenda debbano assumersi la responsabilità di dichiarare pubblicamente a che stato sono queste trattative, poi assolutamente bloccare qualsiasi attività, nel frattempo, sia stata fatta. Se l’Eni ha interesse a mettere sul mercato questa agenzia, lo faccia in modo trasparente come procedura di gara. Nell’interesse comune e non a favore di un singolo parlamentare che sta costruendo un polo nel campo dell’informazione. Questo è un problema di pluralismo, un problema quindi molto serio per la nostra democrazia”.

Impostazioni privacy