Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, si dice preoccupato per i ritardi sulle consegne delle fiale:
“Almeno ci “restituiscano” i 100mila vaccini che iniettiamo a gente non residente nel Lazio: parlo del personale diplomatico straniero o gli italiani che vivono all’estero e sono rientrati a Roma. Per non parlare di tutti quelli che hanno chiesto il domicilio nel Lazio perché qui vengono vaccinati prima.
Abbiamo prenotazioni per oltre 2 milioni di somministrazioni, ma al momento ci hanno confermato poco più di un milione di dosi”.
“Non vogliamo far slittare nulla. Certo, se non c’è un’inversione di tendenza sulle forniture, dovremo rallentare, rivedere i tempi e i traguardi che ci siamo preposti. Per esempio a maggio vogliamo completare i 70enni e fare il grosso dei 60enni – continua D’Amato – . A livello di prenotazioni, nei prossimi 45 giorni, 1,3 milioni di persone dai 60 anni in su hanno fissato un appuntamento. Da oggi si potranno prenotare anche gli under60 con esenzioni per malattie come tumori o cardiopatie, che sono altri 180mila. A questi vanno sommati i 600mila laziali che devono ricevere il richiamo con AstraZeneca”.
“Sul versante delle consegne, a oggi abbiamo conoscenza, certezza soltanto dell’arrivo di 1.173.570 fiale a maggio. C’è un differenziale di un milione di dosi.
Se arriveranno più dosi, le cose cambiano, ma al momento solo Pfizer e Moderna hanno aumentano le quantità. Di AstraZeneca sappiamo soltanto che a inizio maggio arriveranno 186mila fiale. Johnson&Johnson, che vale doppio perché non necessità di richiamo, ne manderà 15mila. Intanto abbiamo oltre mille casi di Covid al giorno».