I dati del Viminale sui primi sette mesi del 2023 sono eloquenti: raddoppiato il numero di migranti, in crescita i crimini per odio
Nel giorno di Ferragosto il Viminale regala una fotografia precisa dei primi sette mesi del 2023 in Italia, confrontando i dati con quelli dello scorso anno. Nel nostro Paese sono raddoppiati gli sbarchi in modo netto (dato che continua a crescere), con conseguente aumento dei rimpatri, si registrano veri e propri boom di chiamate ai Vigili del Fuoco per dissesto, aumentano i crimini dettati dall’odio, ma diminuiscono gli omicidi.
Partiamo con la situazione più gravosa: i numeri legati all’immigrazione. Sono raddoppiati infatti i migranti in arrivo attraverso il mare nel nostro Paese. Sono stati 89.158 (rispetto ai 41.435 del periodo 2022, con una variazione percentuale del 115,18%) gli immigrati sbarcati in Italia dal primo gennaio scorso. La rotta più battuta (dato in costante crescita) è quella della Tunisia: rotta che ha fatto registrare un aumento di cinque volte maggiore rispetto allo scorso anno. Nei primi sette mesi del 2023, secondo i dati del Viminale, sono 54.693 le persone arrivate nel nostro Paese dalla Tunisia, a fronte di 11.110 nello stesso periodo dello scorso anno. Cresce anche il numero di persone in arrivo dalla Libia che passa da 22.787 nei primi sette mesi del 2022, a 30.075 quest’anno. Al terzo posto la rotta dalla Turchia con 4.003 sbarchi, a fronte di 6.468 nel 2022.
Naturalmente, all’aumento degli sbarchi, corrisponde anche un aumento dei rimpatri. Nei primi sette mesi dell’anno sono stati 2.561, a fronte di 2.000 nello stesso periodo del 2022. Per quanto riguarda i canali di accesso legali all’Italia, tra il 22 ottobre 2022 e l’11 agosto 2023, sono arrivate 1.042 persone, la maggior parte delle quali (720) attraverso i corridoi umanitari
Il dato positivo riguarda la diminuzione degli omicidi, con un -5,46% rispetto a dodici mesi fa (sono stati 1.228.454). È stabile il numero degli omicidi (195) ma quelli attribuibili alla criminalità organizzata sono in calo del 36,36%. In lieve aumento le rapine (15.486) e i furti (554.975). Il totale delle persone denunciate è di 434.940 (di cui 86.543 arrestate) a fronte delle 490.097 (di cui 90.451 arrestate) nello stesso periodo di riferimento. Stabile, purtroppo, il numero dei femminicidi: nei primi sette mesi del 2022 erano state 77 le donne uccise in Italia, oggi sono 71. Di queste, 57 sono state assassinate in ambito affettivo, (35 per mano del partner o dell’ex). I dati del ministero segnalano un calo delle denunce per stalking, che passano da 11.160 nei primi sette mesi del 2022 a 8.607 quest’anno, un aumento degli ammonimenti dei questori (da 1.883 a 2.452) e un calo delle misure di allontanamento dei violenti, che passano da 222 a 182.
In crescita le segnalazioni per il contrasto ai crimini d’odio, che secondo i dati del Viminale, sono state 232, con una crescita del 6,9%. Su tutte quelle per segnalazioni di tipo religioso. Le intimidazioni contro i giornalisti sono invece calate del 28,12% mentre quelle contro gli amministratori locali sono passate da 300 a 258. In aumento (del 6,18%) le operazioni antidroga, come quelle contro la criminalità organizzata (più 35,56%). Complessivamente, il numero di beni sequestrati e confiscati è passato da 9.316 a 10.178. Incremento anche del numero dei beni destinati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, aumentato del 126,85% (+141,78 gli immobili).
Il dato più allarmante riguarda il boom di chiamate ai Vigili del fuoco per danni idrici e idrologici. Il nostro Paese ha subito numerose catastrofi naturali, che hanno portato alla distruzione di numerose zone, colpite da frane e allagamenti: si tratta di ben 589.535 interventi. Rispetto al passato sono in netto aumento le operazioni per dissesti statici (+47%) e per danni idrici o idrogeologici (+57%) mentre sono in calo gli incendi di vegetazione (-52%) e i casi di incendi ed esplosioni (-52%).
Aumentano, rispetto a dodici mesi fa, le manifestazioni calcistiche con disordini. In generale nei primi sette mesi del 2023, secondo i dati del Viminale, quelle con la presenza delle forze di polizia sono state 1.349 (1.266 nello stesso periodo dell’anno scorso), di cui 115 con disordini e 63 feriti (73 e 38 nello stesso periodo dell’anno scorso). I presidi di polizia negli ospedali sono stato incrementati da 126 a 179 e diventeranno a breve 190. Nelle maggiori aree metropolitane del paese sono stati impegnati circa 40mila operatori delle forze di polizia e di altri enti che hanno portato a 308.763 persone controllate, a 696 arrestati, a 3.882 denunciati e a 793 stranieri espulsi.