Decine di denunce da parte di utenti che provavano a scaricare referti e si imbattevano in immagini spinte. Ma la verità era un’altra
La denuncia è arrivata da numerosi anziani, che cercavano di scaricare on line i referti delle loro analisi e si sono imbattuti in immagini a carattere sessuale. “Il sito della Regione Lazio è stato hackerato”, hanno scritto in molti sui social. “Il portale dedicato ai referti è pieno di immagini pornografiche”, hanno ribadito. Per diverse ore online si sono moltiplicate le denunce. Tutti convinti che il sito di riferimento della Regione, che si occupa dei referti, fosse stato hackerato. Ma la realtà era un’altra.
Gli utenti che si sono imbattuti nei video e nelle foto porno, avevano in realtà sbagliato a cliccare il sito. Esistono infatti due domini registrati e molto simili, che possono indurre ad un errore gli utenti più distratti. Quello che porta ai servizi sanitari offerti dalla Regione Lazio si chiama salutelazio.it; quello su cui era (al momento risulta essere stato sospeso) appoggiato un sito pornografico, aveva questo url di riferimento: salute.lazio.it.
Quel punto tra salute e lazio cambiava drasticamente il dominio a cui si faceva riferimento. Il primo sito permette agli utenti di arrivare alla pagina che la Regione Lazio dedica al servizio sanitario: scaricare i referti online, prendere appuntamenti per visite, controlli e altri servizi. Il secondo aveva invece altre categorie, spaziando tra diversi gusti a luci rossi, dai più classici agli estremi. Ma come è stato possibile permettere ad un sito pornografico di avere un dominio praticamente identico a quello di un ente Regionale?
Non si tratterebbe di un caso isolato. Sono numerosi infatti i domini nati e che si appoggiano su url molto simili a quelli più conosciuti. Sfruttano disattenzioni, errori di battitura o semplici distrazioni di chi digita, per accalappiare click. Il sito in questione risulta operativo dal 2021. Non una data casuale: è stato creato nel momento di massima diffusione del Covid e quando erano milioni le persone che scaricavano attraverso il sito della Regione Lazio, i referti dei tamponi effettuati, per conoscere se erano o meno risultati positivi.
Sembrerebbe invece scartata l’ipotesi di un reindirizzamento (redirect). Un meccanismo generalmente usato per indirizzare gli utenti verso un altro sito e che solitamente viene sfruttato quando sopraggiungono dei guasti. Il sito viene “appoggiato” su un altro dominio, e gli utenti che cliccano sul sito originale vengono direttamente indirizzati verso il nuovo sito. Ma nel giro di poche ore, tutto torna come prima. Stavolta la situazione sembra essere decisamente diversa. Gli inquirenti immaginano che si tratti di un semplice espediente per danneggiare l’immagine della Regione e acquisire un traffico di utenti che, forse, non sarebbero mai andati spontaneamente a cercare quel tipo di contenuti erotici.
Situazioni di questo tipo si sono già verificate più volte in passato. Qualche anno fa un problema simile venne riscontrato su un portale rivolto agli studenti che volevano contrastare il fenomeno del cyberbullismo e del bullismo on line. Un sito creato dal ministero dell’Istruzione: smontailbullo.it. Il portale fu acquistato ad un prezzo stracciato da un sito di escort spagnole, che promuoveva l’attività di prostituzione a Barcellona. A distanza di qualche mese fu nuovamente acquistato da un’altra azienda, che ne ha fatto un sito di notizie di attualità.