Si è chiusa dopo mesi di ansie e polemiche una vicenda giudiziaria che ha sconvolto il Brasile e coinvolto uno dei giocatori più amati dai tifosi della Roma: Paulo Roberto Falcao
Nel giorno in cui la Roma celebrerà i 50 anni dall’esordio di Bruno Conti con la maglia della squadra giallorossa (prevista per domani una celebrazione allo stadio Olimpico prima della sfida contro il Monza valevole per la nona giornata di campionato), un’altra delle bandiere del club, protagonista della vittoria dello scudetto del 1983, sta vivendo una giornata molto importante per il suo futuro.
Paulo Roberto Falcao, “il divino”, o più semplicemente “l’ottavo Re di Roma”, ha visto chiudersi una delle pagine più delicate della sua vita. Nei mesi scorsi l’ex centrocampista della Roma e della nazionale brasiliana, era stato accusato da una receptionist di un albergo dove alloggiava. Falcao era uno dei responsabili del coordinamento sportivo del San Paolo. Durante l’estate era stato tra i dirigenti che aveva portato avanti la trattativa con la Roma per il passaggio (poi sfumato) di Marcos Leonardo nella capitale. Da tempo si era trasferito in un albergo di San Paolo, trasformandolo nella sua sede di lavoro.
La ragazza di 26 anni lo aveva accusato di molestie sessuali. Secondo il suo racconto, Falcao le avrebbe toccato con il braccio le sue parti intime. Un gesto che l’ha convinta a sporgere denuncia. Falcao ha sempre rigettato le accuse, che avevano provocato una vera e propria bufera nei confronti del brasiliano. La denuncia era stata fatta il 4 agosto scorso e (secondo la stampa sudamericana) era stata accompagnata ,da alcuni presunti video che avrebbero dovuto provare i gesti di Falcao. La Questura spiegò che gli “atti” dell’ex calciatore “non hanno lasciato tracce e, pertanto, non sarà necessario effettuare un esame forense”.
A distanza di due mesi è arrivata la svolta. Un giudice penale dello stato di San Paolo ha archiviato il processo ai danni dell’ex bandiera giallorossa per mancanza di prove. Una buona notizia per Falcao e per i suoi legali. Il 69enne ex giocatore e allenatore della nazionale brasiliana si era dimesso dal suo incarico di coordinatore tecnico del Santos il 4 agosto dopo che era era iniziata la querelle legale che lo aveva visto protagonista. Dopo le accuse della 26enne nei suoi confronti, la polizia civile di São Paulo, città sulla costa dello stato di San Paolo, ha aperto un’indagine contro l’ex calciatore e lo ha formalmente accusato di molestie sessuali. Ma il secondo giudice penale di Santos, Leonardo de Mello Gonçalves, ha deciso di archiviare il processo perché riteneva che le accuse non fossero ammissibili e che mancassero prove per dimostrare la commissione del crimine.
“Il processo di polizia è stato archiviato su richiesta dell’Ufficio del Procuratore, che non ha previsto il verificarsi del reato di molestie sessuali”, ha dichiarato la Corte Regionale di Giustizia di San Paolo in un comunicato. Nella sua sentenza, il giudice ha sostenuto che “non tutti i contatti fisici possono essere interpretati come un atto libidinoso” e ha concordato con l’ufficio del procuratore che, sebbene il denunciante possa essersi sentito molestato, le prove non lo dimostrano. Si chiude così per l’ex giallorosso una vicenda molto complessa e che aveva diviso l’opinione pubblica. Si attendono le prossime mosse del brasiliano. Non è escluso che, dopo aver archiviato la vicenda giudiziaria, possa tornare a lavorare per il San Paolo, ritornando a ricoprire il suo vecchio ruolo in società.
Falcao, tre volte campione brasiliano con l’Internacional (1975, 1976 e 1979) e una volta campione italiano con la Roma (1982-1983), ha giocato i Mondiali del 1982 e del 1986 con la nazionale brasiliana. Come allenatore, Falcao ha allenato il Brasile e il Giappone e ha guidato club come América de México, Bahia, Sport Recife e Internacional. Negli ultimi anni, oltre a ricoprire il ruolo di coordinatore tecnico del Santos, ha svolto il ruolo di commentatore sportivo. Con la maglia della Roma ha giocato cinque stagioni, dal 1980 al 1985 giocando 152 partite tra campionato, Coppe europee e manifestazioni nazionali e segnando 27 reti. Ha vinto uno scudetto, nel 1983 e due Coppe Italia, nel 1981 e nel 1984. Lo stesso anno arrivò con la Roma fino alla finale di Coppa dei Campioni, l’attuale Champions League, persa ai calci di rigore in casa contro il Liverpool. In quel caso il brasiliano si rifiutò di andare sul dischetto per battere uno dei penalty della lotteria finale.