Gli attivisti, che da anni si rendono protagonisti di eclatanti manifestazioni, sono stati fermati dopo diverse ore. La loro protesta ha scatenato la rabbia di automobilisti e forze dell’ordine
Ultima Generazione ne ha combinata un’altra. E l’ultima protesta, effettuata nella capitale, ha del clamoroso. Ed ha portato le forze dell’ordine ed i Vigili del Fuoco a fare i salti mortali per cercare di risolvere i guai che i dodici attivisti hanno combinato. Una manifestazione clamorosa, messa in scena pochi giorni fa e che poteva costare davvero caro: agli attivisti e a chi si è trovato nel bel mezzo della protesta.
Tutto è accaduto alle ore 9.30 del 4 dicembre scorso. Una dozzina di manifestanti, attivisti di Ultima Generazione, hanno invaso un’intera arteria stradale: una via a scorrimento veloce, generalmente presa d’assalto da numerose autovetture a quell’ora del mattino. Parliamo dell’autostrada che collega Roma a Civitavecchia.
Gli attivisti, come da consuetudine, si sono mossi per bloccare la circolazione ed hanno generato numerosi e seri problemi alla circolazione e agli automobilisti. A fare da bersaglio in questa occasione è stato il tratto della A12 Roma-Civitavecchia, in carreggiata sud, che ha visto i protagonisti del gesto bloccarne tutte le corsie, interrompendo la viabilità per circa un’ora. Ma la protesta, stavolta non si è limitata all’occupazione pacifica del manto stradale (generalmente accompagnata da alcun striscioni). I manifestanti hanno fatto molto altro.
Al fine di prolungare il più possibile gli effetti dannosi dell’azione posta in atto, gli attivisti, come di consueto, hanno posto in essere resistenza passiva agli operatori della Polizia di Stato che sono intervenuti, mentre due dei 12 soggetti hanno altresì ancorato i palmi delle proprie mani sulla superficie stradale utilizzando collanti a presa rapida. In pratica, si sono incollati alla strada. Il blocco messo in atto ha generato, oltre ad un concreto e reale pericolo per gli automobilisti, anche una coda di circa 6 km ed ostacolato il transito di alcune ambulanze. Un particolare che ha provocato numerose ed indignate reazioni.
Per risolvere la situazione si è reso necessario l’intervento del personale della Polizia di Stato, nello specifico Polizia Stradale, Commissariato di PS Fiumicino e Digos di Roma, che ha consentito di porre termine all’azione, pur non senza difficoltà. In particolare, il fissaggio delle mani alla sede stradale ha reso necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco che hanno dovuto liberare i due protagonisti. Un’operazione durata circa un’ora che ha complicato, e non poco, la liberazione della strada.
All’esito degli adempimenti di rito, ed una volta accompagnati presso il Commissario PS Fiumicino, grazie ad una meticolosa ricostruzione della vicenda operata unitamente alla Digos, i 12 attivisti – tutti caratterizzati da numerosi precedenti specifici – sono stati tratti in arresto per i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, di interruzione di pubblico servizio, nonché di violenza privata aggravata. Gli stessi sono stati altresì denunciati a piede libero per art.18 tulps (manifestazione non preavvisata) e tre di loro anche per non avere ottemperato alla misura del foglio di via obbligatorio. A conclusione dell’udienza celebrata in data odierna, le misure restrittive sono state convalidate dalla competente Autorità giudiziaria. L’azione si inserisce nella cornice di una campagna di protesta annunciata nei mesi scorsi dal Movimento Ultima generazione.