Dopo il giudizio negativo dell’Antitrust, arriva per Roma un importante assist dal Governo. Il ministro Urso: “Ora non ci sono più scuse”
Un a svolta inattesa, ma forse decisiva sul fronte taxi. Per ottenere le nuove licenze infatti, potrebbero bastare solo 30 giorni, grazie alle nuove norme previste dal decreto Asset, che è stato approvato definitivamente il 5 ottobre scorso e per il quale è attesa oggi una circolare congiunta di ministero delle Imprese e del Made in Italy e dei Trasporti. Un passaggio che chiarirà i termini di come i Comuni dovranno procedere per le licenze aggiuntive. Una soluzione possibile, nei termini di legge, in appena un mese e che consentirà un aumento fino al 20% delle licenze tamponando così le emergenze sempre più frequenti in numerose città italiane, dove è diventato spesso molto difficile reperire taxi.
Il ministro Urso è stato chiaro: “Non ci sono più scuse” ha ribadito, annunciando la circolare “utile a fornire ogni ulteriore chiarimento ai sindaci”. Il decreto infatti aveva suscitato perplessità e scatenato le proteste dei primi cittadini, con i sindaci di Roma, Roberto Gualtieri e Milano Beppe Sala che avevano accusato il governo di uno scaricabarile sui Comuni e di aver messo a punto regole non chiare per risolvere l’emergenza. Un’emergenza sempre più evidente (sia a Roma sia a Milano i sindaci avevano comunque individuato in 1.000 il numero di taxi necessari in piu’) tanto che nei giorni scorsi si era mossa anche l’Antitrust.
L’Autorità aveva bacchettato i comuni “sulle criticità riscontrate nell’erogazione del servizio taxi a danno degli utenti, in termini di qualità ed efficienza del servizio reso“, parlando di “una diffusa e strutturale inadeguatezza del numero delle licenze attive rispetto alla domanda del servizio taxi. Questa situazione ha generato un numero molto elevato di richieste inevase e di tempi eccessivamente lunghi di attesa per l’erogazione del servizi”. Parole che, soprattutto nella Capitale, avevano scatenato le opposizioni. “L’Antitrust ha sollecitato i Comuni ad adeguare il numero delle licenze. Ci auguriamo che il sindaco Roberto Gualtieri si attivi repentinamente in questa direzione ponendo fine ad una situazione inaccettabile nel 2023 per la capitale d’Italia. È inammissibile che in una città come Roma centinaia di richieste restino inevase e gli utenti tutti, ed in particolare i turisti, si trovino a spendere tempo prezioso in fila in attesa di un taxi. Una immagine che non vogliamo più vedere. Il sindaco di Roma intervenga”, ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Gianluca Caramanna.
Le regole previste dal Dl Asset riguardano tutte le città sedi di aeroporto, con Roma in primo piano. Per le licenze straordinarie, a differenza del passato, non occorre nessuna istruttoria prima di bandire la procedura purchè il tetto dell’aumento sia contenuto entro il 20%; le auto dovranno essere a basso impatto ambientale ed il rilascio della licenza è a titolo solo oneroso con gli introiti destinati al 100% a compensare i tassisti già autorizzati nel Comune. Una indicazione, quest’ultima, contro la quale si erano schierati al momento dell’approvazione del dl i sindaci visto che in precedenza il 20% di quella cifra andava ai Comuni. Intanto proprio nella Capitale a battere cassa sono i tassisti che hanno chiesto un aumento delle tariffe di 3 euro a causa del traffico.
Urso ha ribadito che la riforma “prevede tre cose. La prima è la possibilità di ottenere la seconda guida in sole 24 ore“, la seconda che “rende più chiara la normativa sulle licenze temporanee. Gli attuali tassisti potranno avere una ulteriore licenza per un massimo di due anni in vista di importanti eventi come il Giubileo a Roma, o le Olimpiadi Milano-Cortina. Poi le licenze straordinarie con i concorsi che si aggiungono a quelli ordinari”. “Ci aspettiamo – sottolinea- che i sindaci utilizzino questi nuovi strumenti più veloci e semplici”.