La donna è stata arrestata dagli agenti di Polizia. Aveva perseguitato e minacciato l’ex compagno: messaggi minatori, intenti autolesionisti e vere e proprie aggressioni
Dall’omicidio di Giulia Cecchettin in poi, l’attenzione mediatica e investigativa nei confronti degli uomini che perseguitano e minacciano le loro compagne, si è intensificata in modo netto. Le indagini della Polizia hanno permesso di identificare numerose persone che, non arrendendosi alle decisioni dei partner, hanno fatto pressioni sulle ex compagne. Secondo un recente rapporto dell’Istat, il 13,6% delle donne (circa 2 milioni e 800.000) ha subìto violenze fisiche o sessuali da partner o ex partner, in particolare il 5,2% (855 mila) da partner attuale e il 18,9% (2 milioni 44 mila) dall’ex partner. La maggior parte delle donne che avevano un partner violento in passato lo hanno lasciato proprio a causa delle violenza subita (68,6%). In particolare, per il 41,7% è stata la causa principale per interrompere la relazione, per il 26,8% è stato un elemento importante della decisione.
Ma a volte, seppur in percentuali molto meno evidenti, sono gli uomini a subire minacce e persecuzioni. E’ il caso di un ragazzo di Anzio, che ha denunciato e fatto arrestare l’ex compagna, protagonista di una serie di atteggiamenti e di atti che lo avevano portato all’esasperazione. L’indagine, molto delicata, è stata portata avanti dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Anzio-Nettuno, che hanno ascoltato il giovane, visto tutti i video e i messaggi che gli erano stati recapitati e fatto pedinare la sospettata. Alla luce di ciò che è emerso, sono scattate le manette.
Gli agenti di polizia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Velletri nei confronti di una 24enne, di origini bulgare, di Anzio gravemente indiziata del reato di atti persecutori nei confronti dell’ex compagno. Il provvedimento è stato emesso al termine di una serrata e tempestiva attività d’indagine, coordinata dalla Procura di Velletri, a seguito della denuncia presentata alla polizia dal ragazzo, che ha permesso di raccogliere a carico dell’indagata gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato atti persecutori.
L’ex compagno ha portato una serie di file-audio con i messaggi ricevuti nelle ultime settimane e numerosi video (registrati o inviati direttamente dall’ex) che testimoniavano l’atteggiamento della 24enne, che non si era rassegnata alla fine della loro storia d’amore. Al termine della loro relazione, era emersa una gelosia/ossessiva, che aveva scatenato la sua condotta persecutoria, tramite telefono, social, ma anche realizzata di persona. La ragazza controllava e minacciava la propria vittima, anche paventando intenti autolesivi e suicidari. “Se non torniamo insieme mi ammazzo”, il senso di numerosi messaggi lasciati recapitare all’ex compagno, che la ragazza controllava a pedinare. Spesso riuscendo anche a controllare le sue conversazioni telefoniche.
La 24enne, assolutamente determinata nel proprio intento delittuoso, aveva raggiunto l’ex compagno presso la propria abitazione, presso quella dei parenti ed infine sul posto di lavoro, costringendolo a cambiare le proprie abitudini di vita e a non uscire per timore di incontrarla ed essere aggredito. L’attività realizzata testimonia la massima attenzione e prontezza che ogni giorno la Polizia di Stato adotta nella lotta a questo tipo di reati. La donna è stata fermata dagli agenti.