L’Abruzzo dopo un attacco hacker al sistema sanitario ha investito nella digitalizzazione del settore, diventando una regione all’avanguardia.
Dai momenti di crisi nascono le grandi sfide. E’ l’esempio della Regione Abruzzo che, dopo aver subito un grave attacco hacker al sistema sanitario, che ha letteralmente paralizzato le attività amministrative e sanitarie, ha deciso di puntare alla sicurezza informatica e alla digitalizzazione del settore.
Diventa così una regione avveniristica in Italia, diventando una best practice per l’Italia e dunque un esempio da seguire. Tutto è nato in seguito all’attacco subito dalla ASL 1 che ha comportato innumerevoli danni e disagi.
Dopo che il potente attacco hacker della ASL 1, che comprende le province di Avezzano, L’Aquila e Sulmona, ha messo in seria crisi il settore, l’Abruzzo ha deciso di rispondere con determinazione, facendo di questa crisi un’opportunità.
Così il team guidato dal dottor Riccardo Urbani si è occupato subito dell’emergenza, riuscendo a recuperare i dati in meno di un mese e sbloccando in modo celere il sistema, evitando che l’attacco paralizzasse ulteriormente le attività quotidiane, con i danni che questo comporta. Dopo aver, quindi, risolto il problema si è deciso di aderire al Polo Strategico Nazionale – un cloud con il quale lo Stato lavora per mettere in sicurezza i dati delle PA, puntando a semplificarne i processi – facendo migrare su questo sistema tutte le ASL locali abruzzesi, che hanno così preceduto molte altre aziende sanitarie locali di regioni più innovative.
Un importante passo in avanti che si unisce a quanto già compiuto nell’ambito della digitalizzazione della Sanità abruzzese, guidata sempre dal dottor Urbani. Per comprendere l’importanza data a questo processo in Abruzzo, basti ricordare che è stato uno dei punti focali della campagna elettorale di Marco Marsilio, che una volta eletto ha stanziato be 50 milioni di euro – provenienti dai fondi del Pnrr – per un piano triennale volto a finanziare quella che sarà a tutti gli effetti una vera rivoluzione digitale.
Così l’Abruzzo, già all’avanguardia con l’adesione al PSN, con la piattaforma “Abruzzo sanità online” ha di fatto facilitato la comunicazione tra cittadini e sistema sanitario regionale, rendendo più veloce l’accesso ai vari servizi da parte dei pazienti, come prenotare visite o esami. L’esigenze nate durante la pandemia sono quindi diventate un’occasione di crescita per l’intero settore. Proprio recentemente, inoltre, è stata lanciata l’app di questa piattaforma, un nuovo passo in avanti che con l’impegno per la sicurezza del sistema, rendono l’Abruzzo una regione da cui prendere esempio.
Ma la Regione non vuole fermarsi qui e continua a guardare al futuro e ai vantaggi che lo sviluppo tecnologico può portare al sistema sanitario. Urbani con la sua squadra stanno già studiandolo sviluppo di sistemi che combinano la realtà aumentata con l’intelligenza artificiale per diagnosi e referti. A questo si aggiunge il VNA – Vendor Neutral Archive – un sistema centralizzato delle immagini mediche e dati clinici a queste associate. In questo modo si potranno consultare in tempo reale dati e documenti che si trovano in altre strutture, facilitando così la diagnosi e la cura.
L’Abruzzo a quanto pare è pronto a servirsi della grande rivoluzione tecnologica cui stiamo assistendo. Anzi, ne ha già iniziato a sfruttare le grande potenzialità con il fine di migliorare il sistema sanitario, rendendo più facile l’accesso da parte dei cittadini e semplificando di fatto il lavoro degli operatori sanitari, che avranno così a disposizione dati, prima ritenuti irraggiungibili, in tempo reale e tecnologie di ultima generazione.