Dopo la tempesta Ciaran, che ha portato piogge e forti raffiche di vento, nella capitale le temperature si sono decisamente rialzate. Ecco le previsioni
Ad un giorno esatto dall’accensione dei riscaldamenti a Roma, il caldo ha superato decisamente le aspettative, portando le temperature sopra ogni media. A Roma il clima sembra davvero impazzito. Prima la tempesta Ciaran, che ha portato piogge, vento e il freddo. Ora, il ritorno de “El Nino”, con le sue temperature calde che superano durante il giorno i 20 gradi di massima. Il freddo al momento è solo un lontano ricordo.
Secondo le previsioni di Meteo.it, nella capitale nei prossimi tre giorni si registrerà un “caldo anomalo e una scarsità di pioggia”. Da almeno un paio di giorni a questa parte, le temperature pomeridiane hanno superato i 22 gradi, mentre la notte si assestano intorno agli 8-10 gradi. Un caldo che sta scombinando tutti i piani del Comune, in vista dell’accensione dei termosifoni. Il meteorologo Lorenzo Tedici, ha fatto un raffronto tra la situazione attuale e quella di sette anni fa, quando su Roma la situazione fu simile. “Come nel 2016 – spiega Tedici –, da maggio siamo entrati in una fase eccezionale di El Niño, il fenomeno associato all’anomalo riscaldamento delle acque del Pacifico orientale. Proprio come nel 2016, potremmo avere nelle prossime settimane un Super El Niño con uno scarto di temperatura marina superiore ai 2°C: tutto questo calore inciderebbe sulla chiusura del 2023 spingendo l’anno verso il caldo record”.
Il paradosso più clamoroso è dettato dalla coincidenza tra il caldo anomalo e la data prevista per l’accensione dei riscaldamenti nella capitale. Da ieri i riscaldamenti a Roma sono stati accesi. La Giunta capitolina visto il perdurare di temperature ancora al di sopra delle medie stagionali, aveva deciso di posticipare l’accensione degli impianti, inizialmente prevista per il 15 ottobre. Ma nonostante il mese di slittamento, le temperature non sono cambiate. Anzi… il caldo sembra essere aumentato. Gualtieri aveva firmato il 31 ottobre scorso l’ordinanza sull’accensione degli impianti, fissandola al 15 novembre, per arrivare poi a spegnerli il 7 aprile 2024. Resta invariato il tempo di accensione giornaliero, fissato a Roma per un massimo di 11 ore giornaliere comprese tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno. Mentre per gli uffici dell’Amministrazione Capitolina è previsto un massimo di 10 ore giornaliere.
Fino ad aprile quindi potranno essere accesi termosifoni e impianti di riscaldamento per un massimo di 11 ore giornaliere comprese tra le 5 e le 23, mentre per gli uffici dell’Amministrazione capitolina per un massimo di 10 ore. Ospedali e scuole sono soggetti a deroghe ma in generale l’ordinanza stabilisce 21 gradi di massima per tutti gli edifici, tranne quelli industriali. La limitazione oraria giornaliera non si applica agli impianti termici a servizio di più unità immobiliari e ulteriori deroghe sono previste per edifici alimentati da fonti rinnovabili, impianti a pannelli radianti incassati e pompe di calore. A Roma esiste poi anche un’allerta per la mancanza di piogge: “Nel Lazio – fa sapere Anbi (l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue – , i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi guadagnano pochi centimetri, così come il fiume Tevere. Sono stabili le portate di Aniene e Fiora».