Il Sindaco ha annunciato un vero e proprio piano, strutturato in diversi punti specifici: oltre due miliardi investiti attraverso i fondi del Pnnr
Nelle scorse settimane il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva annunciato un piano Acqua (suddiviso in cinque punti essenziali) del valore di circa due miliardi di euro: “Già oggi abbiamo un miliardo e 850 milioni di euro di investimenti sull’acqua, sono risorse che arrivano dal Pnrr. Non mi spingo a dire che sia il più grande investimento sull’acqua dal tempo degli Antichi Romani, ma certamente lo è in epoca recente. Nel piano ha un ruolo fondamentale Acea, insieme a Roma Capitale”, dichiarò il primo cittadino, annunciando che “Non ci sarà una Roma come quella raccontata da Paolo Virzì”.
Dalle parole, il Campidoglio è passato ai fatti, elaborando un piano (in collaborazione con Acea), con politiche mirate ad una maggiore sostenibilità. La Capitale, secondo i dati riportati dal Comune, è in continuo aumento, per estensione, popolazione e numero di presenze giornaliere. In questo contesto l’acqua riveste un’importanza cruciale. Oggi, nell’Aula Giulio Cesare è stato discusso un vero e proprio piano d’azione, alla presenza del primo cittadino e delle assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture Ornella Segnalini e all’Ambiente, Agricoltura e Ciclo dei rifiuti Sabrina Alfonsi, oltre a un panel di relatori, istituzionali e scientifici che, a diverso titolo, contribuiscono in modo determinante alla gestione della risorsa.
Roma, oltre a studiare il piano sulla gestione dell’acqua, ha anche lanciato la sua candidatura per la realizzazione del prossimo World Water Forum nel 2027, il più importante evento pubblico mondiale di confronto, discussione e riflessione sui temi dell’acqua, alla presenza del Comitato di selezione del World Water Forum Council. Così come per l’Expo 2035, la capitale si troverà a gareggiare contro Riyad. Tornando al piano di gestione e tutela dell’acqua, il Campidoglio ha evidenziato i numeri che riguarda la capitale: Roma è la seconda capitale europea per estensione territoriale: con i suoi 1385 chilometri quadri, si trova alle spalle della sola Londra, che si estende su1500 km e davanti a tante altre città (Parigi, Milano su tutte).
I numeri della capitale evidenziano la necessità di adoperarsi sul fronte dell’acqua: a Roma ci sono oltre 4,5 milioni di persone, con una rete stradale di oltre 8000 km: la rete fognaria è invece di 3242 km, mentre la rete idrica è di 6900 km. Numeri impressionanti, soprattutto se paragonati a quelli delle altre città: Parigi, ad esempio ha 1700 km di strade, con 2000 km di rete idrica. Roma è su sette colli, passa da un’altezza massima di 141 metri a Monte Mario per scendere ai 13 sul livello del mare di Piazza del Pantheon, è il Comune costiero più grande in Europa (con 20 km di costa tirrenica), è attraversata da 56 km di Tevere e ha un reticolo idrografico tra i maggiori d’Europa.
Tra gli obiettivi dichiarati, c’è la volontà di garantire una migliore vita dell’ecosistema urbano, attraverso la circolarità delle risorse e con l’adozione di modelli di consumo più sostenibili, basati anche e soprattutto sull’utilizzo rinnovabile dell’acqua. Il Campidoglio conferma anche la volontà di incrementare la “resilienza alle minacce e ai danni derivanti dai cambiamenti climatici, alluvioni, siccità, scarsezza della risorsa idrica”. Il sindaco ha spiegato che i soldi arriveranno dal Pnnr e saranno così stanziati: 1,4 miliardi di euro indirizzati a ridurre le perdite delle reti idriche e ad approvvigionare la città in sicurezza; 1,2 miliardi per realizzare la più grande opera europea in questo settore: la seconda linea dell’Acquedotto del Peschiera, a cui si aggiungono le risorse del PNRR, 50 milioni di euro per ridurre le perdite, e altri 150 milioni, per un approvvigionamento sicuro anche a fronte delle oscillazioni climatiche.
Nel piano sono presenti anche 45 milioni di euro che saranno destinati al rischio alluvione e circa 500 milioni che serviranno per realizzare degli impianti fognari ed idrici in alcune delle zone che sono ancora sprovviste: tra queste il Fosso dell’Osa, Tragliatella, Cava Pace, fosso San Giuliano. Tra le strategia già avviate ci sono alcuni interventi di manutenzione di tutte le reti e del territorio, la riduzione delle perdite di rete (un progetto realizzato attraverso specifici interventi di Acea in campo idrico e la realizzazione della seconda linea dell’acquedotto del Peschiera, che attraversa territori a rischio sismico. Moltiplicazione dei soggetti che insieme alle strutture comunali operano nel settore dell’acqua per creare sinergie con enti e istituzioni come già avviato con la Regione Lazio Roma Capitale e con la Città Metropolitana. Lo scopo principale è che la città possa avvalersi del lavoro di Acea per manutenere e ampliare la rete esistente, realizzando finalmente delle infrastrutture in alcune zone della periferia dove ancora non ne esiste traccia. Opere che saranno realizzate tramite i fondi di bilancio e del Consorzio di bonifica che operano nella area agricola romana. Una partnership fondamentale per la realizzazione di opere di difesa idraulica e di manutenzione del reticolo idrografico minore.