Il pranzo, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio ha visto la partecipazione di oltre 500 invitati. Ecco il menù
Ferragosto all’insegna della solidarietà nella Capitale, dove è stato messo in scena l’ormai classico il ‘pranzo dell’amicizia’ nella mensa di via Dandolo, da parte della Comunità di Sant’Egidio. L’occasione per regalare ai più sfortunati un momento di serenità e di unione in un giorno di festa.
Più di 500 gli invitati, che hanno potuto gustare il classico menù di Ferragosto, che comprende un primo a base di lasagne, pollo con i peperoni (seguendo la tradizione romana), cocomero e dolce. A servire i commensali, i volontari della comunità di Sant’Egidio, tra i quali alcuni afghani a due anni esatti dalla grande fuga di Kabul, iniziata proprio il 15 agosto 2021.
La mensa di Via Dandolo è nata ufficialmente nel 1988. La sua storia è spiegata dettagliatamente sul sito della comunità di Sant’Egidio. “Situata nel rione di Trastevere, sorge nell’edificio in cui si trovava il calzificio della famiglia ebraica Caviglia, che in seguito alle leggi razziste del 1938 lo dovette abbandonare. Nel dopoguerra la famiglia riprese la propria attività altrove e, avendo recuperato la proprietà dello stabile in via Dandolo lo cedette successivamente alla Comunità, perché diventasse la sede della mensa per i poveri”. La mensa è diventata in breve tempo un punto di riferimento per i più bisognosi. “Così questo luogo segnato dall’esclusione e dal razzismo è diventato un luogo di inclusione e uno spazio di accoglienza e di amicizia per tutti, espressione dolce e calda della famiglia universale che vuole essere la Comunità. Qui i poveri sono messi al centro e sono serviti a tavola. Insieme a Sant’Egidio numerosi volontari partecipano al servizio alla mensa, tra cui seminaristi, preti, religiosi e religiose e gruppi di pellegrini”.
Nel 2009 papa Benedetto XVI si recò nella mensa di Via Dandolo. “Qui oggi si realizza quanto avviene a casa: chi serve e aiuta si confonde con chi è aiutato e servito, e al primo posto si trova chi è maggiormente nel bisogno. Mi torna alla mente l’espressione del Salmo: “Ecco, come è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme” disse il Pontefice.
Ma il ‘Ferragosto della solidarietà’ è stato vissuto anche nei numerosi cohousing e convivenze realizzati da Sant’Egidio con anziani, persone con disabilità, ex senza fissa dimora. Grande festa anche alla ‘Villetta della Misericordia’, all’interno dell’area del Policlinico Gemelli, con i residenti (ex senza dimora) e i loro amici.
Un evento particolarmente sentito si è tenuto stamattina nella Casa circondariale di Rebibbia Nuovo Complesso: la ‘cocomerata solidale’ ha raggiunto ben 2.500 detenuti. In un momento difficile per gli istituti penitenziari italiani, come testimoniano i due recenti drammi consumati nel carcere di Torino, la festa è continuata anche a Regina Coeli e nel carcere di Civitavecchia. Feste, pranzi ed altri eventi si sono svolti anche a Milano, Genova, Padova, Napoli e in altre città italiane