Una giornalista subisce un tentativo di furto su un mezzo pubblico della capitale. Una borseggiatrice ha cercato con un trucco di sottrarle il portafoglio
“La colpa e’ sua, portava lo zaino sulle spalle. Deve tenerlo sulla pancia”. Quando una cronista del sito notizie.com si è sentita dire queste parole dalle persone che erano con lei sul tram, dopo aver subito un tentativo di furto, pensava di aver capito male. Poi, pensandoci bene, si è resa conto che in una città come Roma, dove ogni volta prendere un mezzo pubblico equivale ad una piccola, grande impresa, tutto è possibile. Anche doversi giustificare per essere diventata una sorta di “cavia” per una borseggiatrice.
Siamo alle 16 di martedì pomeriggio. Il cielo è ricco di nuvole e promette l’arrivo di quella pioggia che a distanza di qualche ora trasformerà le vie della città in una sorta di lago artificiale. La giornalista è al capolinea del tram numero 14 e deve tornare a casa dopo una giornata di lavoro passata davanti a Montecitorio nel tentativo di intervistare politici e addetti ai lavori.
Il mezzo è sporco, maleodorante e pieno di persone: si accalcano romani, turisti, persone che tornano dal lavoro e curiosi. “Non salgo, mi dico, Aspetto il prossimo”, racconta la cronista. “Ma le ottobrate romane forse con oggi stanno per vedere la fine. Il vento è forte, il cielo è nero. “Piuttosto che bagnarmi meglio affrontare l’ennesima traversata della città su questo carro bestiame”. E’ arrivato il momento di salire sul mezzo e di sperare che in pochi minuti la situazione possa cambiare. “Magari qualcuno scenderà alle prime fermate e la situazione diventerà più sostenibile”.
Una volta pagato il biglietto, è il momento di cercare uno spazio in cui mettersi ed evitare di rimanere nel groviglio di persone. Ad un certo punto accade qualcosa: “Non riesco però a procedere, qualcosa mi blocca. Al mio zaino era impigliato il foulard di una donna sudamericana”. La cronista si libera, ma dopo pochi secondi la situazione si ripete. Al fianco della sudamericana c’è un’altra donna che dice: “mica lo ha fatto apposta ad agganciarsi”. A queste parole la giornalista capisce tutto. Si gira, guarda il suo zaino che è completamente aperto. Mette una mano dentro e sente che il portafoglio c’è. “Lo avevo controllato accuratamente prima di salire a bordo, era chiusissimo. Di nuovo mi giro verso la donna: “volevi rubarmi?”. Ma in pochi istanti la borseggiatrice, in compagnia della sua compagna di avventure, si dilegua. Sparisce nel buio.
“Da domani voglio l’indennità per recarmi al lavoro”, scherza la cronista nella chat di lavoro. Ma la storia, fortunatamente a lieto fine, poteva avere un epilogo decisamente diverso. E accende ancora di più i riflettori sulla condizione in cui milioni di romani, che ogni giorno prendono i mezzi pubblici, si trovano ad affrontare: disagi, pericoli, problemi e il rischio quotidiano di imbattersi in borseggiatori o borseggiatrici, che possono rovinare in pochi secondo la propria vita.