Un dato preoccupante e in crescita rispetto al passato. Dall’inizio del 2023 il numero di minorenni che fanno perdere le loro tracce e spariscono nel nulla è in crescita.
L’ultima storia è quella di Edoardo, il ragazzo di diciassette anni scomparso a Centocelle e ritrovato dopo tre giorni di ricerche. La mamma Claudia Persia, lanciò un appello su Facebook che portò a centinaia di migliaia di condivisioni e ad una mobilitazione generale. Ma la storia a lieto fine di Edoardo è solo un a delle tante, troppe vicende che attanagliano la capitale e che aprono ad uno scenario sempre più preoccupante. Il numero di persone (e soprattutto di giovani) che scompaiono all’improvviso nel Lazio, è in costante aumento.
Nei primi sei mesi dell’anno 2023, secondo i dati forniti dal prefetto Maria Luisa Pellizzari, commissario straordinario del governo per le persone scomparse, sono ben 145 i minori che sono spariti all’improvviso nella nostra regione. Di questi, 119 sono stati fortunatamente ritrovati, ma di 26 ragazzi non si sa più nulla. Spariti nel nulla da un giorno all’altro: senza un motivo, senza una spiegazione. 26 ragazzi hanno fatto perdere le loro tracce: tredici di questi a Roma, cinque a Frosinone e Viterbo, due a Latina, uno a Rieti. Un trend del fenomeno in linea con gli altri anni, ma che nasconde dinamiche spesso difficili da capire.
Secondo i dati diffusi, nel 90% dei casi, i minori che spariscono sono di età compresa tra i 14 e i 17 anni. La fuga, spesso volontaria, è spesso legata a fenomeni di violenza o a disagi di vario tipo. A scappare e a non lasciare nessuna traccia sono infatti sia ragazzi che vivono in famiglia, che quelli che risiedono in comunità Molto spesso abbandonati al loro destino. I dati, come sottolineato, non si discostano troppo con quelli degli anni precedenti, ma fanno registrare un leggero aumento: lo scorso anno erano stati 26 i minori spariti, ma su un totale di 116 denunce di scomparsa (contro le 145 di quest’anno) e con 90 tornati a casa. Numeri che diventano ancora più pesanti se si sommano a quelli degli stranieri.
Sono ben 271 i minorenni stranieri spariti nella nostra Regione dall’inizio del 2023: solo 116 sono stati ritrovati e 155 sono scomparsi. Di loro si sono perse le notizie. Ma questi dati, seppur preoccupanti, spesso riguardano flussi migratori. “La fascia più coinvolta – dichiara Maria Luisa Pellizzari, commissario straordinario del governo per le persone scomparse – è quella tra i 14 e i 17 anni, è un fenomeno strettamente legato al disagio giovanile. Per questo attiviamo una serie di attività di prevenzione nelle scuole. Bisogna far capire che questo disagio si può gestire, invitiamo i giovani a esternarlo e avvertire se notano problemi che emergono tra i loro amici. La novità è la collaborazione che avvieremo con il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Darà modo di seguire quei ragazzi in fuga da istituti e case famiglie: esistono anche casi plurimi, giovani che scappano più volte, sintomo di problemi su cui attiviamo molteplici realtà, dagli psicologi alle associazioni preposte”.
Il problema riguarda prevalentemente la capitale. Roma è infatti un crocevia di sparizioni e ritrovamenti. “È proprio così, stiamo appunto sviluppando una collaborazione con Ferrovie dello Stato, visto che secondo le nostre statistiche le stazioni registrano un’alta percentuale di soggetti rintracciati. L’azienda ci fornisce spazi per le campagne informative, così si può agire tempestivamente sulle segnalazioni. Il tempo è fondamentale. Più in fretta si denuncia, più in fretta si trova la persona”. I numeri delle persone scomparse è incredibile: spesso si ha a che fare con veri e propri fantasmi dei quali si perde completamente la misura: oltre 13.000 le persone scomparse dall’inizio del 2023: di queste 9626 (il 73,9%) rappresentano dei minori. Di questi ben 5.075 sono stranieri, 556 gli italiani che hanno sulle loro giovani spalle, come dimostrano i report, spesso storie familiari difficili.
Tra i fantasmi da ricercare, spesso ci sono anche anziani e persone fragili: “Questo è un tema a cui tengo, anche se parliamo di un bacino di circa il 4%. Ma si tratta di anziani malati o con problemi psichici. Un allontanamento che considero grave, perché sono persone doppiamente fragili. Abbiamo avviato campagne informative per le famiglie: si possono adottare sistemi di prevenzione, da un biglietto con nomi e telefoni da far portare all’anziano, al fornirlo di apparecchio geolocalizzabile. Il messaggio che deve arrivare alla comunità è che la persona scomparsa è un problema sociale: i cittadini devono essere proattivi, se si incontra una persona disorientata bisogna chiamare il 112″, conclude Maria Luisa Pellizzari.