Dopo l’addio al mercato tutelato come è possibile risparmiare sulla bolletta? I metodi e i consigli utili per spendere meno.
Come ormai tutti sapranno, l’avvio del mese di luglio ha sancito un passaggio, per certi punti di vista storico, dal mercato di Maggior Tutela a quello libero. Un processo che ha coinvolto oltre 3,7 milioni di clienti che si sono dunque ritrovati nel cuore di un trasferimento progressivo: infatti sono stati fatti migrare in maniera automatica al Servizio a Tutele Graduali, che prevede la selezione del nuovo fornitore attraverso un apposito meccanismo con un’asta.
Il percorso rientra nell’ambito del piano di liberalizzazione del mercato energetico italiano che potrebbe comportare numerosi benefici in termini economici per i clienti stessi con un risparmio immediato: basta seguire altri metodi e accorgimenti che consentiranno di ottenerne ulteriori in un secondo momento. Scopriamo come.
Come anticipavamo, il passaggio del servizio a Maggior Tutela a quello a Tutele Graduali a partire dal 1° luglio ha generato un primo risparmio. Prima di “svelarlo” ricordiamo che ad oggi erano 22,7 milioni le utenze, su un totale di 30,2 milioni, operanti nel mercato libero. Dei 7,5 milioni di clienti del servizio a Maggior Tutela i cosiddetti vulnerabili manterranno lo status senza modifiche e gli altri 3,7 finiranno al libero. Con un passaggio progressivo della durata di 3 anni: se entro il 31 marzo 2027 il cliente non effettuerà una scelta esplicita, verranno indirizzati al medesimo fornitore ma nel mercato libero.
Il risparmio derivante da questa migrazione sarà in media di 113 euro l’anno sulla bolletta elettrica, come segnalato dai dati di Arera, e in conseguenza di vari fattori come la riduzione dei costi di commercializzazione e la regolamentazione dei parametri. Ma vi è anche la possibilità di aumentare ulteriormente il risparmio con alcuni consigli utili per mantenere in tasca fino a 426 euro l’anno.
Come? Ad esempio disattivando la modalità stand-by degli elettrodomestici e spegnendoli completamente (66 euro l’anno di risparmio), chiudendo eventuali spifferi di porte e finestre (50 euro in meno l’anno di riscaldamento), utilizzando gli elettrodomestici in modo consapevole e controllando i parametri (50 euro l’anno di risparmio). Ma anche scendere di classe, preferire la doccia al bagno e, infine, spegnere le luci quando non serve tenerle accese. Sommando tra loro tutti i piccoli risparmi si potrebbe, a conti fatti, superare il non indifferente importo di 400 euro l’anno.