Un 59enne è stato attaccato mentre puliva le finestre del suo balcone ed è caduto rovinosamente a terra. L’esperto: “Non commettete certi errori”
Una storia incredibile. Una tragedia che sembra essere stata scritta e raccontata da un abile narratore di storie horror. Un uomo di 59 anni è morto al Portuense in via Luigi Solidati Tiburzi, dopo essere caduto dal sesto piano della palazzina dove viveva. La dinamica dell’incidente è ancora poco chiara, ma secondo le prime ricostruzioni, l’uomo potrebbe essere caduto nel vuoto dopo un vero e proprio attacco di uno sciame di vespe.
Lorenzo Mappelli, 59 anni e residente a via Solidati Tiburzi, nel quartiere Portuense, ha perso la vita giovedì pomeriggio, dopo essere caduto dal sesto piano del suo palazzo. In quel momento stava provando a pulire i vetri della sua abitazione, ma ha perso l’equilibrio ed è caduto nel vuoto. Il personale medico del 118 è prontamente intervenuto, ma ha potuto solo constatare la morte dell’uomo. Tra le possibili ipotesi c’è quella legata ad una terribile e sfortunata tragedia.
Mappelli sarebbe stato attaccato da uno sciame di vespe, che hanno iniziato a ronzargli intorno e gli hanno fatto perdere l’equilibrio. Gli insetti avevano fatto un nido nei pressi delle finestre e sentendosi attaccate, hanno risposto, circondando l’uomo e facendogli perdere l’equilibrio. Sul posto è arrivato il personale del 118 e gli agenti del commissariato San Paolo. Oltre alla polizia scientifica. Da giorni gli inquilini del palazzo avevano denunciato la presenza delle vespe, che avevano nidificato e si muovevano indisturbate. Era stato chiesto alle autorità di intervenire.
Nella stessa zona, nei mesi scorsi era stato trovato ed eliminato un nido di Vespe Orientalis. Tra Monteverde e Portuense, secondo gli esperti, c’è il luogo dove tutto ha avuto inizio. “Una sorta di epicentro – ha dichiarato ai nostri microfoni Andrea Lunerti, zoofilo che da mesi combatte in prima persona contro questo insetto. La Vespa Orientalis è molto pericolosa, soprattutto se attaccata. “Alcuni pensano che non sia così, ma per loro vale lo stesso discorso che si può fare per una tigre e per un leone. Anche loro, tendenzialmente non sono aggressivi. Ma se li andiamo a disturbare reagiscono. Il problema qual è? E’ che è molto più facile disturbare una Vespa Orientalis”.
L’esempio fatto da Lunerti, sembra combaciare alla perfezione con ciò che è accaduto a Mappelli. “Se le Vespe Orientalis la nostra intercapedine o il nostro vano della serranda per nidificare, ci troviamo in una condizione di conflitto. Noi – continua Lunerti dobbiamo utilizzare la nostra serranda: tirarla su o giù e non possiamo utilizzare la tuta che ci protegge. Per le nostre attività quotidiana rischiamo di andare a rompere i loro nidi e a quel punto loro diventano molto aggressive. Difendono in modo aggressivo la loro prole e il loro nido. Non sono pacifiche”. Stessa cosa quando si tenta di eliminare un nido, realizzato vicino alle finestre: ” Attenzione alla tapparelle, ad aprire le finestre, a non infastidire questi animali e soprattutto attenzione al fai da te. Questo tipo di vespidi sono aggressive, particolarmente audaci e capaci di attaccare dei soggetti in modo ripetuto. Ci sono state persone che le hanno affrontate senza protezione e sono state punte. Ed alcune sono state male per quattro o cinque giorni. Purtroppo si stanno diffondendo a causa dei rifiuti, che vengono mal gestiti: più cibo lasciamo a disposizione, più c’è la possibilità che vengano allevate tante regine, che sfarfalleranno in autunno e potranno colonizzare la città”.