Una donna ha iniziato ad urlare il nome della bambina, non trovandola più in sala. In pochi minuti si è scatenato un putiferio…
Un urlo improvviso ha squarciato la tranquillità e il silenzio che regnavano all’interno di una sala cinematografica, a due passi dalla capitale. Un’improvvisa richiesta di aiuto ha messo in allarme tutti i presenti: “Vi prego aiutatemi, non riesco più a trovare mia figlia”. In pochi secondi decine di famiglie hanno vissuto momenti di terrore e ansia. Alcuni hanno stretto con maggiore forza il figlio o la figlia che sedeva accanto; altri si sono alzati e hanno cercato di aiutare la donna nelle ricerche o di tranquillizzarla. Altri hanno immediatamente chiesto l’intervento delle “maschere” presenti, che a loro volta hanno interpellato le forze dell’ordine.
L’incubo si è vissuto all’interno di una delle sale del cinema The Space, a Guidonia Montecelio. La quasi totalità delle sale stava trasmettendo il film Inside Out 2, il secondo capitolo di una serie prodotta dalla Walt Disney e che ha già riscosso un successo straordinario. Un film adatto alle famiglie e particolarmente amato dai bambini e dai ragazzi. Il cinema ha fatto in modo di garantire la proiezione del film ogni mezz’ora, dividendo il pubblico nelle varie sale a disposizione.
Giovedì pomeriggio, due sale mandavano in onda la pellicola contemporaneamente, con pochi minuti di distanza tra di loro: il film nella sala 6 era iniziato alle ore 16:40, mentre nella sala 8 la pellicola era partita mezz’ora dopo. Tante le famiglie che avevano deciso di portare i propri figli a vedere la storia della piccola Riley e delle emozioni (gioia, rabbia, paura, tristezza, disgusto, ansia, invidia, noia e timidezza) che ne caratterizzano la crescita: molti hanno pensato di sfruttare l’orario pomeridiano, per evitare la ressa della sera e per poter tornare a casa in tempo per assistere alla gara della Nazionale contro la Spagna, seconda giornata del Gruppo B degli Europei in corso di svolgimento in Germania.
Intorno alle ore diciotto, all’interno della sala sei, si è materializzato un vero e proprio incubo: una donna ha cominciato a girare tra i posti, cercando sua figlia: “Asia, dove sei?”, ha iniziato ad urlare: “Asia, dove sei finita?”. Una volta resosi conto di non ricevere nessuna risposta dalla bambina, si è rivolta al pubblico presente: “Qualcuno ha visto per caso mia figlia? Ha otto anni e mezzo. Era qui…ora non la trovo”. In pochi secondi all’interno della sala è accaduto di tutto. Mentre la donna continuava ad urlare e a cercare la figlia, molti spettatori si sono alzati e hanno cercato di aiutarla nelle ricerche.
Qualcuno ha aperto le porte di sicurezza (che davano sul parcheggio interno del cinema), altri hanno acceso le torce del proprio telefono cellulare nella speranza di illuminare i corridoi della sala e provare a trovare la piccola. La mamma, nel frattempo, era in preda ad una vera e propria crisi di panico: “Qualcuno mi aiuti, è scomparsa mia figlia, aiuto”. Alcuni spettatori avevano lasciato la sala per andare a chiedere l’intervento dei responsabili del cinema (che a loro volta erano pronti a far intervenire le forze dell’ordine), quando ad un certo punto, una delle ragazze sedute in sala, si è rivolta alla mamma disperata: “Ma scusi, è sicura che questa sia la sala dove lei ed Asia eravate sedute a vedere il film?”. La donna ha immediatamente risposto: “Ma certo, eravamo qui, nella sala otto”.
In quel momento tutto è apparso chiarissimo agli occhi dei presenti. La donna, che durante l’intervallo aveva lasciato la figlia (in compagnia di alcune amichette e delle loro famiglie) per andare un attimo al bagno, ha sbagliato sala ed è entrata nella sei (identica e attaccata alla otto). Presa dal panico, non si è resa conto che, mentre nella sua sala c’era ancora l’intervallo, in quella dove era entrata erroneamente, il film era ripreso già da qualche minuto. Tant’è vero che, quando ha iniziato ad urlare il nome della figlia, il pubblico era tutto seduto. Un uomo e una donna l’hanno accompagnata nella sala otto, dove ha urlato il nome della figlia, che si è immediatamente palesata. Tutto è finito con un lungo abbraccio e i ringraziamenti alle persone che l’avevano aiutata e accompagnata: “Devo dirvi la verità – ha detto uno dei presenti – all’inizio ho temuto per il peggio, ma poi mi sono reso conto che la signora non era seduta in sala durante il film. Da li ho iniziato a pensare che ci fosse stato un errore”. “Sono stata io a chiedere alla donna se era davvero quella la sala giusta – ci dice Daniela, che era al cinema con il marito e la figlia – dopo qualche secondo di iniziale turbamento, ho subito pensato che non potesse essersi allontanata e che onestamente era impensabile che qualcuno fosse entrato e l’avesse presa sotto i nostri occhi. La sala poi era chiusa e l’intervallo, almeno da noi, c’era stato già da diversi minuti. Lei, pensando di essere nella sala otto, ha subito cercato la foglia Asia e non trovandola è andata nel panico. Per fortuna, è andato tutto bene”.
Mentre la donna riabbracciava la figlia, si sono palesati alcuni responsabili del cinema, che una volta resosi conto della felice conclusione della storia, e dopo aver avuto risposte positive dalla protagonista, si sono allontanati. “Grazie di cuore e scusatemi. Ho completamente perso la testa”, ha dichiarato la mamma. Probabilmente, riprendendo una delle scene più iconiche del film che stava guardando con la figlia, anche nella sua testa, l’ansia aveva preso il sopravvento sugli altri sensi.