La Polizia ha arrestato un uomo di 32 anni, accusato di violenza sessuale. Ma ascoltando il racconto della vittima, gli investigatori hanno scoperto altro…
E’ stato arrestato dopo uno stupro commesso ai danni di una donna, in zona Garbatella. Dopo un’accurata serie di indagini, le forze dell’ordine sono arrivate a lui e lo hanno fermato. Ma quando hanno scavato nel suo passato, hanno scoperto qualcosa di clamoroso e inaspettato. Che ha aggravato la sua situazione giudiziaria.
Il protagonista della vicenda è un uomo di 32 anni, fermato dalle forze dell’ordine perchè ritenuto gravemente indiziato di violenza sessuale aggravata e rapina, perpetrate il 30 settembre 2022 nei confronti di una donna in zona Garbatella. L’uomo è stato arrestato e in seguito all’interrogatorio e al confronto con le testimonianze della vittima, gli inquirenti sono arrivati ad una incredibile conclusione. La storia raccontata dalla donna ha infatti acceso una lampadina nella testa delle forze dell’ordine, che in pochi istanti hanno scoperto la verità: Il 32enne era già ricercato.
Ai danni dell’uomo, un nigeriano da diversi anni in Italia, pendeva infatti un’altra accusa di violenza sessuale. Andando a fondo, i poliziotti hanno scoperto la verità e confrontando i racconti dell’ultima vittima, con quelli di un’altra donna, hanno scoperto delle similitudini inquietanti. L’uomo è stato infatti protagonista di due stupri nel giro di pochi mesi, ai danni di due donne in zone e circostanze diverse. La Polizia di Roma, con il coordinamento dalla Procura, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip, a carico di un 32enne nigeriano gravemente indiziato di violenza sessuale aggravata e rapina, commesse il 30 settembre del 2022.
Ma, secondo gli investigatori, il 32enne nigeriano sarebbe stato protagonista di un’altra violenza sessuale: stavolta ai danni di una ragazza di 19 anni, avvenuta il 12 maggio scorso in un casolare isolato. E’ quanto emerge dalle indagini della polizia che oggi hanno portato ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, già recluso nel carcere di Velletri. Gli investigatori della Squadra Mobile di Roma, durante gli accertamenti, hanno riscontrato forti analogie nel modus operandi utilizzato nei 2 episodi, ricostruito anche grazie alla preziosa collaborazione delle vittime e alle perizie svolte dalla Polizia Scientifica, che hanno permesso di attribuire entrambi gli episodi all’indagato.
“L’odierno arresto – riferisce in una nota la Questura – si inserisce nella più ampia azione della Procura della Repubblica e della Squadra Mobile capitolina tesa a contrastare il fenomeno della violenza di genere. Il risultato operativo ottenuto è importante per un duplice obiettivo: sul piano culturale potrebbe incrementare la sensibilità nei confronti del fenomeno e, soprattutto, convincere le vittime di questo odioso reato a denunciare gli abusi subiti – prima che arrivino a conseguenze irreparabili, fiduciose del fatto che vi è una pronta risposta dello Stato; sul piano della deterrenza, invece, evidenziando le gravi conseguenze penali cui va incontro chiunque commetta questi reati, potrebbe far desistere dal perpetrarli”.