Minaccia%2C+picchia+l%26%238217%3Bex+e+appicca+il+fuoco+alla+sua+abitazione%3A+%26%238220%3BTi+brucer%C3%B2+dentro+casa%26%238221%3B
romacityrumorsit
/news-in-tempo-reale/minaccia-picchia-lex-e-appicca-il-fuoco-alla-sua-abitazione-ti-brucero-dentro-casa.html/amp/
News

Minaccia, picchia l’ex e appicca il fuoco alla sua abitazione: “Ti brucerò dentro casa”

L’ennesima storia di violenza domestica a Roma. Il racconto della vittima è terribile: “Voleva uccidermi e me lo aveva promesso”

L’ennesimo caso di violenza domestica, che si è conclusa in tragedia. Un uomo di 42 anni, non si è rassegnato alla fine della  storia d’amore con una donna di 39, e dopo averla malmenata, insultata e minacciata, ha dato fuoco alla sua abitazione. “Ti brucerò dentro casa”, le aveva detto poco prima. La donna pensava ad una minaccia come le altre. Ma a distanza di pochi secondi, si è resa conto che il suo ex compagno era passato dalle parole ai fatti.

Minacciava l’ex, poi ha dato fuoco alla sua abitazione. I Carabinieri lo hanno trovato poco lontano dall’incendio – Roma.Cityrumors.it

La loro relazione era stata breve: si era consumata nel giro di soli quattro mesi. L’uomo, di origine nordafricana, era spesso accecato dalla gelosia. Dopo i primi periodi, nei quali la relazione sembrava soddisfacente per entrambi, la compagna (una romana di 39 anni) ha iniziato a subire gli attacchi di gelosia dell’uomo. La controllava, la minacciava e l’aspettava sotto casa. Oltre all’ossessività dei suoi comportamenti, l’uomo iniziò a scatenare contro di lei la sua gelosia, con ingiurie, offese e minacce di morte.

Un crescendo di violenze, a partire dallo scorso novembre, mese in cui più volte il 42enne si era presentato a casa della vittima, sotto effetto di sostanze stupefacenti, e l’aveva picchiata urlandole: “sei una p… tutta la palazzina ti sei sco…”. In quei giorni l’uomo fu protagonista di altri gesti di violenza, che allarmarono la donna: le bruciò lo zerbino condominiale, danneggiò la porta d’ingresso della palazzina in cui viveva (in zona Tor Bella Monaca), fino all’aggressione subita il 20 gennaio scorso.

L’aggressione: bruciato il divano della casa

Al culmine della gelosia, l’uomo aggredì la 39enne, la picchiò, gettò fuori dalla finestra i suoi documenti e incendiò il divano letto. A causa dei pugni ricevuti e degli sforzi per spegnere le fiamme, la donna ha avuto bisogno di cure mediche. Si è presentata al Pronto Soccorso Casilino ed ha avuto una prognosi di 30 giorni per un trauma cranico, trauma alla mano destra da ustione di primo grado, trauma alla caviglia destra ed ecchimosi al braccio destro. Una volta uscita dall’ospedale e preso atto dell‘ennesima violenza subita, la donna ha deciso di presentarsi in caserma e di denunciare l’uomo. Mentre parlava con i militari, la donna ebbe un esaurimento e si sentì mancare.

Provò a tornare a casa, ma si imbattè ancora nelle minacce del compagno: per quattro giorni subì accuse, incursioni nell’appartamento (forzando la serratura) e altre violenze. Lo allontanò, ma il 42enne gridò davanti a tutti: “ti brucerò dentro casa…stasera te la faccio pagare”. La minaccia la spaventò così tanto, da consigliarle di evitare di restare in quella casa. Una scelta che si è rivelata azzeccata e che le ha salvato la vita. L’uomo, pochi minuti dopo, ha infatti appiccato il fuoco alla sua casa, distruggendola. 

I Carabinieri sono intervenuti per fermare il 42enne, trovato a pochi metri dall’abitazione in fiamme  – Roma.Cityrumors.it

L’incendio e la fuga: “Tanto la faccio ammazzare da un’altra donna”

Parenti, amici e vicini di casa, hanno visto il 42enne allontanarsi dall’abitazione pochi istanti prima dell’inizio dell’incendio. I Carabinieri lo hanno trovato poco distante, con il cappuccio in testa per non farsi riconoscere, ma è stato comunque identificato e arrestato. “Tanto quella la faccio ammazzare da un’altra donna”, ha detto ai militari che lo portavano in caserma. Ben più ridimensionato nei toni invece durante l’interrogato davanti al giudice, in cui ha negato la versione della donna, sostenendo di averle dato soltanto degli “schiaffi educativi” e di non essere tornato nella casa dopo la lite. Dichiarazioni che non sono bastate a evitargli la misura della custodia cautelare in carcere, applicata dal gip Mara Mattioli lo scorso 29 gennaio, complice la pericolosità sociale dell’uomo ma anche i diversi precedenti specifici.