Il presidente dell’Associazione Presidi del Lazio, consiglia gli oltre cinquantamila romani che domani inizieranno la Maturità: “Ecco l’errore da non commettere”
Tutto pronto ormai per la partenza degli esami di maturità. Domani suonerà la campanella per oltre 54.000 studenti romani. Come ogni anno, la maturità rappresenta uno dei momenti più difficili per gli alunni: il primo, vero, grande esame della loro vita. Molti vivono l’attesa con angoscia, altri con la consapevolezza di vivere un momento fondamentale della propria vita ed un passaggio (quasi definitivo) all’età adulta.
Come comportarsi durante l’esame? Come presentarsi in classe? Quali sono gli errori da non commettere? Gli esperti provano a consigliare gli alunni, chiamati a vivere una notte di passione, tra presunte tracce di esame, preparativi, e preoccupazioni di ogni tipo. Secondo professori, presidi ed esperti, è inutile lasciarsi trasportare dall’ansia, quando mancano poche ore alla prova di Italiano.
“L’ansia per la Maturità gli studenti in genere l’hanno sempre avuta. Però può anche essere produttiva e non paralizzante. Non deve diventare angoscia. Altra cosa da ricordare è che l’esame di maturità non si fa a giugno, ma completa un percorso di studio iniziato tempo prima“, ha dichiarato in esclusiva a Notizie.com Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Presidi del Lazio. “Ai miei studenti ho consigliato di non scrivere subito dopo l’arrivo delle sette proposte. I primi venti minuti devono passare per scegliere la trama. La mezz’ora successiva bisogna dedicarla a mettere sul foglio le idee che vengono in mente. Poi si deve iniziare a fare una scaletta. Quindi deve trascorrere come minimo un’ora prima di mettere mano alla penna e scrivere. Altra cosa che ho detto: non va utilizzato lo stampatello, ma una calligrafia comprensibile per i commissari. Infine, un’altra cosa importante: una volta fatta la prima copia, si deve correggere e solo dopo copiare in bella“.
A Roma e nel Lazio le temperature si sono alzate in modo netto. Il caldo potrebbe rappresentare un ulteriore problema per tutti gli studenti che si presenteranno in classe. Che vestiario bisogna indossare. “Io ho detto di evitare bermuda, infradito, minigonne troppo striminzite, pantaloni a vita bassa e altra cose. Basta un jeans, una polo o una camicia. Non deve essere un vestito da spiaggia. Perché come dice la Maraini: la scuola è un luogo sacro e va trattata con molta delicatezza“, ha ribadito Rusconi. Secondo il Presidente dell’Associazione Presidi del Lazio, negli ultimi anni è cambiato l’approccio dei diplomandi e il modo con il quale approcciano all’esame.
“I cambiamenti non sono tanto derivanti dall’epidemia, ma dal fatto che le ultime generazioni sono abituate ai social e questi hanno diminuito l’attenzione dei giovani. Come ormai ben sappiamo, ci sono persone che attraverso i propri profili pubblicano post molto aggressivi e poi si scusano. Ormai tra i ragazzi c’è la tendenza a finire tutto in uno spazio molto limitato. Il che significa mancanza di approfondimento e capacità di riflessione“. L’ultimo consiglio è diretto a tutti gli studenti che non si sono preparati nel modo giusto a questi esami. “Il consiglio è quello di rivolgersi a San Giuda Taddeo, il protettore delle cose impossibile. Soprattutto per quelli che non hanno studiato tutto l’anno“.