Gli esperti lanciano l’allarme: chi frequenta le piscine rischia seriamente di incorrere in questi problemi di salute. I comportamenti da evitare…
Cosa c’è di meglio di una bella giornata in piscina per rinfrescarsi e per combattere il caldo che sta diventando sempre più opprimente? Centinaia di migliaia di romani stanno cercando refrigerio in queste calde giornate, attraverso un bel bagno nelle strutture della città: acqua fresca, un bel cocktail a bordo piscina, un bagno rinfrescante e rigenerante, sono gli ingredienti migliori per cercare di combattere l’afa che attanaglia la nostra città. Ma attenzione, le piscine possono nascondere anche dei problemi. Che una scarsa attenzione, possono far emergere.
“Le piscine, soprattutto se poco curate, o se prese d’assalto da persone che non prestano attenzione ad alcuni particolari igienici, possono infatti essere un ricettacolo di batteri e potenziali virus”, sottolinea il dottor Mario Ierussi, medico dell’Università di Firenze e specializzato in malattie infettive. Troppe volte infatti, le persone che si recano nelle piscine pubbliche, rischiano di tornare a casa in condizioni precarie. “Diarree, virus intestinali e altre malattie, sono purtroppo all’ordine del giorno. E tutto a causa di alcuni comportamenti evitabili”.
Quali sono le cause principali dei virus che si diffondono nelle piscine? Secondo gli esperti, una mancata igiene personale, soprattutto nelle zone più delicate, possono portare a problemi molto gravi: “Se in acqua entra una persona che ha disturbi di stomaco, che ha recentemente combattuto contro una diarrea, rischia di disperdere nell’acqua delle particelle che possono portare a pesanti conseguenze per tutti coloro che si trovano in piscina”, ribadisce la dottoressa Clare Rock, professoressa associata presso la Johns Hopkins University School of Medicine. La causa principale delle infezioni batteriche in piscina è legata principalmente al cryptosporidium: un genere di protozoo che infetta un’ampia varietà di vertebrati; alcune specie infettano l’uomo, provocando un’enterite acuta che si manifesta con diarrea simile a quella colerica e dolori addominali.
Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, dal 2015 al 2019, i cryptosporidium hanno causato il 49% dei focolai infettivi in luoghi acquatici come piscine, vasche idromassaggio e parchi acquatici. “Basta che in acqua si immerga un bambino con un pannolino, o che qualcuno entri in acqua dopo essere andato al bagno e non essersi pulito benissimo, il rischio che possano diffondersi germi è elevatissimo”. Mentre il cloro è in grado di uccidere la maggior parte dei germi in pochi minuti, i cryptosporidium possono sopravvivere in una piscina per una settimana o più. Le persone con un sistema immunitario compromesso sono più vulnerabili a gravi infezioni. Se sei stato malato di diarrea o ti è stato diagnosticato un crypto, i medici consigliano di aspettare almeno due settimane dopo la cessazione dei sintomi prima di nuotare.
Ma i rischi legati a malattie intestinali, non sono gli unici a diffondersi in acqua. Ne esistono altri che possono svilupparsi. Tra i medici si diffonde la convinzione che una delle principali malattie che si sviluppano nelle piscine, c’è il cosiddetto “orecchio del nuotatore”. Un’infezione batterica causata dall’acqua della piscina nel condotto uditivo esterno. Quando l’acqua ristagna nell’orecchio, rompe il suo cerume protettivo, fornendo un ambiente privilegiato per la proliferazione dei batteri. I sintomi dell’orecchio del nuotatore includono dolore, arrossamento, gonfiore, prurito e drenaggio dell’orecchio. È più comune nei bambini e non è contagioso. Rock ha spiegato che per prevenire e combattere l’orecchio del nuotatore, “puoi usare un asciugamano, ma anche tirare il lobo dell’orecchio in diverse direzioni per drenare l’acqua … Prendi in considerazione l’uso di tappi per le orecchie o una cuffia da bagno per evitare che l’acqua della piscina penetri nell’orecchio”.
L’irritazione della pelle, degli occhi o della gola è una conseguenza comune dell’immersione in piscina. Rock ha spiegato: “Il cloro nella piscina si trasforma in irritanti chimici se combinato con sudore, urina e sporcizia. Quando senti l’odore di ‘cloro’ in piscina, probabilmente stai effettivamente sentendo l’odore di questi irritanti chimici mentre si trasformano in gas nell’aria circostante”. Chiamate clorammine, queste sostanze irritanti causano eruzioni cutanee, prurito, occhi rossi, tosse, respiro sibilante e irritazione nasale. Livelli di pH impropri in una piscina possono causare irritazioni alla pelle e agli occhi.
Grande attenzione va alla pulizia personale. E all’igiene. Molte piscine, prima di consentire l’ingresso in acqua, portano le persone a bagnarsi i piedi o a fare una piccola doccia. Un particolare spesso poco preso in considerazione, ma che risulta fondamentale. Un minuto di risciacquo prima del bagno è sufficiente per rimuovere la maggior parte dello sporco o di altre sostanze che consumano il cloro o il bromo necessari per uccidere i germi.