Al centro delle polemiche negli ultimi giorni sono stati anche Dott, Lime e Bird, i brand che gestiscono bici e monopattini per le strade di Roma.
Marciapiedi e strade del centro città straripano di biciclette e monopattini elettrici. Da una parte, rappresentano una comodità per i turisti e per coloro che sono costretti a muoversi all’ordine del giorno nelle vie trafficate della Capitale.
D’altra parte, invece, costituiscono un’incredibile fonte di guadagno per le ditte che si occupano della loro gestione e diffusione. Citiamo, a tal proposito, i tre brand in appalto a Roma: Dott, Lime e Bird, al centro del mirino dell’Antitrust nelle ultime settimane.
Le case produttrici di bici e monopattini che popolano il centro di Roma sono cadute al centro di un vortice di polemiche: i consumatori sarebbero rimasti bloccati in un loop di attese infinite, corse gratuite promesse e mai concesse nonché disservizi vari e nessuna assistenza.
Clienti paganti e abbonati, sarebbero rimasti persino senza la possibilità di usufruire del servizio che stavano pagando. Le continue segnalazioni hanno spinto l’Antitrust a condurre un’indagine nelle sedi dei tre operatori.
Questa tipologia di “mobilità green” si è rivelata alla fine un percorso in salita. Dapprima introdotta in città per facilitare gli spostamenti ed incentivare l’uso di mezzi di trasporto ecologico, oggi porta tutt’altro che leggerezza tra turisti e cittadini.
Quello che avrebbe dovuto essere un sistema incentivante verso una direzione migliorativa del traffico e delle condizioni ambientali, è divenuto un’attesa snervante fondata su account bloccati senza motivazione, attivazioni mai confermate nonostante i pagamenti andati a buon fine, assistenze inesistenti e avvii di corse interrotti con un “riprovate più tardi”.
Ci sono voluti mesi di segnalazioni per muovere l’Antitrust e far capire che si stava trattando di un vero e proprio campanello d’allarme, una truffa che veniva portata avanti sotto i cieli di Roma. Lo scorso 25 novembre, insieme al Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanzia, i funzionari sono entrati nelle sedi romane di Lime, Dott e Bird.
L’obiettivo dell’accesso era acquisire documenti e ricostruire le dinamiche dei ritardi continui rivolti agli utenti paganti. Dallo scorso 2023, l’appalto per quanto riguarda la mobilità green a Roma è affidato unicamente a Dott, Lime e Bird e sarà così fino all’autunno del 2026. La gara vinta due anni fa prometteva un’offerta molto vantaggiosa per i consumatori: tre corse gratuite al giorno da 30 minuti ciascuna, per chi sottoscriveva l’abbonamento annuale Metrebus nell’app del servizio. Questa iniziativa doveva integrare la mobilità green con bici, bus e metro, per incentivare l’uso dei mezzi di trasporto (compresi bici e monopattino) e scongiurare quello dell’automobile per gli spostamenti in centro.
Fin dall’inizio, il progetto ha riscontrato dei problemi. La lista delle mancanze è iniziata con una serie di disattivazioni improvvise degli account motivate con la scusa “parcheggi errati”; l’incredibile lentezza delle procedure di attivazione portate avanti addirittura per mesi interi, nonostante i reclami e i solleciti. Persino Roma Servizi per la Mobilità ha richiesto spiegazioni senza ottenere risultati. Ora l’Antitrust sta indagando per comprendere se i tre operatori hanno messo in atto delle politiche scorrette per ostacolare la fruizione gratuita del servizio promessa agli utenti.