Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, il sindacato di Polizia, in esclusiva: “La pena afflitta allo youtuber che ha provocato l’incidente del bimbo di 5 anni, aumenta lo sconcerto: serve una pena certa e adeguata”. Poi sul limite di 30 km orari…
La sentenza di 4 anni e 4 mesi afflitta allo Youtuber che ha provocato la morte del piccolo Manuel (il bambino di 5 anni che si trovava all’interno della Smart, colpita dal Suv Lamborghini che arrivava alla velocità di oltre 124 km/h), ha fatto scalpore. Al pari delle ultime novità legate all’abbassamento del limite di velocità a 30 all’ora. I cittadini si dividono, tra speranze e preoccupazioni. Ma cosa ne pensa chi, ogni giorno, si trova ad affrontare situazioni di questo tipo? Andrea Cecchini, portavoce di Italia Celere, il principale sindacato delle forze di Polizia, lancia l’allarme.
La pena di 4 anni e 4 mesi allo youtuber che ha ucciso un bambino di 5 anni, ha creato polemiche. Quante volte vi siete trovati a vivere situazioni di questo tipo? Persone che facevano gare o challenge in mezzo alla strada, giochi finiti in tragedia?
“All’enorme e tragico dolore per la perdita di un bimbo si aggiunge lo sconcerto per la mancanza di certezza ed adeguatezza della pena. Lo diciamo da anni, di fronte a fatti-reato, importanti o no cambia poco, lo Stato deve reagire non adeguandosi alla realtà sociale, ma mantenendo la batta dritta sulla libertà di chi subisce il reato. Se poi si parla di morte di un bimbo, allora non dovremmo essere noi sindacati di Polizia a parlare, ma dovrebbe essere lo Stato, fatto di quegli apparati costruiti ad hoc e pagati per rendere al cittadino un servizio adeguato. Quindi quale sarebbe stata la risposta dello Stato? In modo retorico siamo noi a fare una domanda….ma chi commette questi reati poi li rifà?”.
Domanda retorica, o dietro ci sono dei dati specifici?
“La statistica dice di si, ed allora è evidente che la certezza della pena diventa necessaria per creare un deterrente per chi voglia emulare o comunque ricada nello stesso reato. La Polizia Stradale in particolar modo organizza servizi mirati per arginare queste piaghe ma non c’è niente da fare, finché non avremo pene certe ed adeguate il problema non si risolverà mai”.
Avete la sensazione di una legge troppo permissiva nei confronti delle persone che guidano in stato di ebrezza e che non tuteli neanche il vostro lavoro?
“La legge esiste ma il problema, almeno secondo noi, è un altro: ovvero che le troppe leggi specifiche, rischiano di classificare il fatto come un reato diverso da quello che realmente è. Prendiamo l’esempio del reato di fuga, che ad oggi non esiste: ebbene, se un tizio si dà alla fuga dopo aver commesso anche il peggiore dei reati, la sua fuga è ammessa e non sanzionata. Se oggi un malvivente non si ferma all’Alt della Polizia, gli operatori non possono fare nulla se non annotare la targa della macchina, perché l’inseguimento è pericolosissimo, sia per i poliziotti, sia per i cittadini sia, paradossalmente, per il fuggiasco”.
Quindi in caso di fuga, a rischiare sono tutti…
“Non solo. E quello che si crea nella fuga è un insieme di reati ed infrazioni amministrative che dovrebbero essere catalogate come reato stesso, di fuga appunto, e invece oggi quella fuga è ammessa! Oltretutto, a chi dice che si configura il reato di resistenza a pubblico rispondo che la politica ha quasi letteralmente declassato questo reato (questo a dimostrazione della considerazione che questo Paese ha dei poliziotti!) ed oltretutto nella fuga non si crea una minaccia né una violenza. Insomma, siamo alla follia”!
Come forze dell’ordine, come siete chiamati ad intervenire di fronte a situazioni simili?
“Come Forze dell’Ordine siamo chiamati ad intervenire, il più delle volte, a danno fatto. Vedere vittime della strada, per di più giovanissime, sapendo che la loro vita è stata decisa da terzi, oltretutto per gioco, ci fa rabbrividire. Ogni volta è un colpo al cuore e ogni volta siamo lì a sperare che la condanna sia esemplare perché nessuno abbia mai interesse ad emulare. Le Forze dell’Ordine hanno una preparazione specifica e settoriale. Una preparazione davvero speciale. La gente non lo sa e nemmeno la politica, ma la formazione e l’addestramento cui i Poliziotti sono sottoposti, permettono a questi ultimi di affrontare le più disparate situazioni, anche quelle più dure. Di certo, queste situazioni non si affrontano con indagini precedenti al reato, ma con la repressione e la prevenzione, nel senso che si fanno campagne adeguate e si preparano servizi che mirano a far dissuadere i malintenzionati, ma evidentemente non basta”.
Per quale motivo non basta?
“E’ molto semplice. Perché sanno che la pena non è certa né adeguata, siamo sempre lì.
Ieri il Comune ha inaugurato la prima via dove ci sarà il limite a 30 km orari: questo limite agevolerà o renderà ancora più difficile i controlli da parte delle forze dell’ordine?
“Si è parlato molto di questi nuovi limiti. Io sono d’accordo assolutamente, ma le faccio una domanda: se invece di ridurre il limite di velocità, si inasprisse la pena per chi corre e chi lo fa, oltretutto, sotto effetto di stupefacenti ed alcool non sarebbe meglio? Lei lo sa che parte della politica vuole liberalizzare l’uso di alcune sostanze stupefacenti, delle cosiddette droghe leggere? Ma cosa significa “droga leggera”? Sa quant’è l’incidenza della mortalità causata da chi guida sotto effetto di stupefacenti ed alcool? È la prima causa di morte insieme alla velocità! Ed allora di cosa vogliamo parlare?”.
La diminuzione del limite di velocità non è sufficiente quindi?
“Diminuiamo il limite di velocità lasciando inalterate le sanzioni penali? Sono sempre più preoccupato pensando che se ti metti alla guida sotto effetto di droga e passi su una strada a 50 all’ora, io che ti inseguo devo per forza correre e rischio di fare ancora più danni e tu, una volta scappato, risponderai solo di un superamento di limite di velocità! È un mondo che va al contrario e me lo chiedo tutti i giorni: ma non è meglio aumentare le pene responsabilizzando così tutti i cittadini e mettendoli in condizione di usare la loro libertà rispettando la libertà altrui? Se passi a 60 km/h un (nuovo) limite di 30 km/h e sei sotto effetto di droga ed alcool e scappi dalla Polizia oggi rispondi solo di alta velocità”.
Quindi, in conclusione?
“Il limite a 30 km/h va bene, ma non basta”.