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La volontaria aggredita a Tor Bella Monaca: “Non ho intenzione di mollare”

Maricetta Tirrito ha riportato la frattura di un braccio: “Diamo fastidio agli spacciatori. Tornerò di nuovo in piazza”

Tor Bella Monaca torna al centro delle polemiche. Dopo l’aggressione a Don Antonio Coluccia, il prete Anti Mafia che da anni combatte per aiutare i giovani che vivono nei quartieri più difficili delle periferie, si è registrato un altro terribile episodio. Maricetta Tirrito, una volontaria che stava pulendo le strade del quartiere insieme ai responsabili dell’Ama e ai rappresentanti dell’organizzazione Tor più Bella, è stata aggredita da un uomo.

Maricetta Tirrito, la volontaria colpita da un uomo durante la pulizia del quartiere di Tor Bella Monaca, mostra il braccio fratturato (foto Facebook). Roma.Cityrumors.it

Il nordafricano le ha tirato addosso una bottiglia di vetro di birra, fratturandole un braccio. La donna è stata trasportata all’ospedale e ha avuto 25 giorni di prognosi. L’episodio ha fatto scalpore ed accesso ulteriormente i riflettori sul quartiere, da sempre al centro delle violenze. “Quello che è successo a Tor Bella Monaca è grave”, ha commentato don Antonio Coluccia. “Una volontaria arrivata da Ostia per aiutare le donne e le mamme del quartiere a ripulire una strada in mano agli spacciatori, è stata colpita dal lancio di una bottiglia e ne avrà per 25 giorni, considerata la frattura del braccio. La strada dove avevano organizzato questa encomiabile iniziativa, alla quale ho partecipato anche io insieme alle Istituzioni, all’Ama e alle forze dell’ordine, è una piazza di spaccio gestita da manovalanza nordafricana, minorenni per lo più pagati poco e coinvolti in attività di vedetta e vendita”. 

Il sacerdote ha continuato: “L’aggressione a Maricetta da parte di una delle vedette assoldate dagli spacciatori è il segno della violenza di questi luoghi -ha spiegato Don ColucciaGli spacciatori non vogliono che territori come questo, come pure San Basilio o il Quarticciolo, respirino bellezza e voglia di pulizia. Questa mattina, insieme all’associazione di volontari arrivati a pulire la strada del quartiere, c’era tanta gente. I residenti sono stanchi del degrado, iniziano a reagire e lo fanno in prima persona. Per questo alla mentalità di Gomorra, ai suv a noleggio che sfrecciano a tutta velocità sulle vie delle periferie, al narcotraffico, dobbiamo rispondere con quelle che chiamo ‘occupazioni positive’. Ci riprendiamo il territorio e lo facciamo perché è la gente che chiede di restare, di non abbandonare la parte buona di Tor Bella Monaca”.

I volontari durante la pulizia del quartiere Tor Bella Monaca, prima dell’aggressione – Roma.Cityrumors.it

La donna aggredita: “Diamo fastidio agli spacciatori”

Maricetta Tirrito ha una frattura e sarà costretta a portare il gesso per diversi giorni, ma l’aggressione subita non ha scalfito le sue convinzioni. “La mia associazione ‘Laboratorio una donna’ insieme a ‘Tor Più Bella’ fa tante iniziative, come questa che abbiamo pensato dopo quello che è successo a don Coluccia, di pulire ogni sabato una strada diversa coinvolgendo le mamme e le nonne del territorio. Stavolta toccava a questa via, una nota piazza di spaccio, e abbiamo dato fastidio”, ha detto ai microfoni dell’Adnkronos. 

Maricetta è scossa, ma ricorda perfettamente tutto ciò che è successo: “Stavamo spazzando per terra insieme agli operatori dell’Ama e ci siamo soffermati davanti all’ingresso di una palazzina dove c’era tanta immondizia. Passavano suv, si facevano segnali con due signori lì davanti che poi abbiamo capito essere vedette e andavano via perché c’eravamo noi, con i carabinieri e la polizia. E’ poi arrivato questo ragazzo che sicuramente era il loro capo e hanno iniziato a litigare tra loro. Lui – ha continuato la donna, che ha riportato la frattura del braccio – come fosse un ‘giustiziere della notte’, ci ha raggiunti intimandoci di andar via, ci ha insultato dicendoci m..de, infami, ché lui doveva lavorare. Così, in maniera sfacciata, ha detto che ce ne dovevamo andare. A quel punto io gli ho detto che siccome non poteva lavorare mi sarei fermata lì davanti, così continuava a non far nulla. Ha reagito tirandomi contro una bottiglia di vetro piena di birra, talmente forte che è andata a schiantarsi per terra, sull’altro lato della carreggiata, dopo avermi colpito sul polso e sul gomito”.

La donna non ha intenzione di mollare: “Niente affatto, anzi, sabato saremo di nuovo lì perché il nostro progetto deve assolutamente essere portato avanti. Le strade devono essere pulite non solo fisicamente ma anche moralmente: oggi si sono portati via quel soggetto e sicuramente la strada è un po’ più pulita”.