Dopo quasi un anno di lavori di riqualificazione e restyling, la Galleria Alberto Sordi in via del Corso a Roma ha riaperto i battenti, diventando una rinnovata meta dello shopping per romani e turisti
A metà di via del Corso, a due passi dalla Fontana di Trevi, si trova la storica Galleria Alberto Sordi con la sua raffinata e inconfondibile architettura Liberty. Nata nel periodo della trasformazione di Roma in Capitale d’Italia, su progetto dell’architetto livornese Dario Carbone, e inaugurata nell’ottobre 1922, la Galleria di piazza Colonna è uno dei luoghi più noti e affascinanti della città, sia per la centralissima collocazione, sia per il pregio della struttura architettonica, sia per il mito che da sempre accompagna la frequentazione di questo luogo. Dal 2009 la Galleria Colonna di Roma è stata rinominata Galleria Alberto Sordi, in omaggio al grande attore italiano.
Dopo un anno di lavori di ristrutturazione e un investimento importante, lo storico spazio di fronte alla sede del Parlamento italiano ha riaperto i battenti con una nuova veste. Gli spazi commerciali sono stati ridotti da 27 a 15, tra cui quattro tra bar e ristoranti e diversi grandi negozi sopra i 2mila metri quadrati.
Dodici mesi dopo ha riaperto la Galleria Colonna di Roma, dal 2009 intitolata a uno dei più grandi attori italiani, ma soprattutto romano di nascita, Alberto Sordi. I lavori si erano resi necessari e oggi lo spazio su via del Corso, proprio davanti alla celebre Piazza Colonna, ha riacquistato tutto il fascino che aveva sempre avuto. La ristrutturazione ha riguardato la ripulitura dei marmi, la rimozione delle grosse porte in cristallo che si aprivano verso l’esterno, e una nuova illuminazione, sotto il controllo della Sovrintendenza: si baserà su un sistema con luce dinamica, che cambia in base alle condizioni meteo e all’orario della giornata. “La riapertura rappresenta un tassello fondamentale, un altro segno tangibile di una città che torna a crescere e ad attrarre investimenti, diventando sempre più bella, moderna e accessibile”, aveva detto il sindaco Gualtieri all’ inaugurazione avvenuta qualche settimana fa. La celebre galleria ha subito anche un importante riordino degli spazi commerciali che ora sono ridotti a 15 oltre a bar e ristoranti a disposizione dei romani e dei tanti turisti. Ha chiuso la storica libreria Feltrinelli, ma sono arrivati alcuni marchi dal valore internazionale.
Tra i nuovi brand che hanno avuto la possibilità di aprire i loro store nella galleria spicca sicuramente Hamleys, il più antico negozio di giocattoli del mondo che proprio lo scorso giovedì 14 ha inaugurato così il secondo store italiano dopo quello già aperto a Milano. William Hamley creò il suo regno di giocattoli nel 1760 in Cornovaglia. Dall’arca di Noè a tantissimi altri giochi che lo resero un punto di riferimento a Londra già nel 1837. L’”emporio della gioia” ebbe un grande successo tanto che nel 1881 venne aperta un’altra sede a Regent Street. Teatri giocattolo, marionette, macchine a pedali e treni in miniatura rendevano magico questo grande negozio di giocattoli. Il negozio vende di tutto, i classici Lego, libri, bambole, orsacchiotti e tanti altri giochi dei brand più famosi suddivisi per fasce di età, soprattutto è famoso per dare la possibilità di costruirsi sul posto il proprio pelouche personalizzato. Ieri ha inaugurato anche la pasticceria d’alta classe di Igino Massari. Uno show room delle sue dolci creazioni di 170 metri che sarà sicuramente un punto di grande richiamo per tutti. L’apertura arriva proprio in prossimità di Pasqua e dunque saranno disponibili una serie di prodotti pensati per l’occasione. C’è grande attesa tra i giovani per l’apertura a metà aprile del primo store italiano di Uniqlo, la catena d’abbigliamento giapponese capofila del mercato nel proprio paese, sia per profitti sia per volume di vendite. La Galleria si estende su una superficie di circa diecimila metri quadrati e la sua riapertura avrà anche un impatto significativo sull’occupazione, con circa 200 posti di lavoro diretti e oltre 600 posti di lavoro indiretti.