Il Comune ha studiato un modo per evitare la formazione del traffico in città: la norma riprende quella studiata durante la pandemia di Covid-19
Traffico in tilt? Problemi di code e file nelle principali strade della capitale? Niente paura: il Campidoglio ha in mente una soluzione. Tornare indietro di quattro anni e rispolverare una delle norme più contestate ai tempi della pandemia da Covid-19.
Quattro anni fa, con i casi in aumento e gli ospedali che faticavano a gestire la situazione, il Governo si trovò di fronte alla necessità di realizzare delle norme che limitassero la diffusione del virus. Il primo obiettivo fu di cercare di evitare assembramenti e problemi legati ai contagi: insieme al lockdown e ad altre iniziative (su tutte l’istituzione del Green Pass, ancora oggi oggetto di critiche), venne anche studiato un modo per gestire i rientri al lavoro. Con conseguente diminuzione dei contatti e del traffico.
Come evitare il traffico? Ecco la norma studiata durante la pandemia da Covid
Il Comune di Roma pensa ad un ritorno al passato: un viaggio all’indietro di circa quattro anni, per evitare che il traffico congestioni ulteriormente la città. Con i cantieri ancora aperti e che bloccano alcune delle arterie cittadine, alcune fermate della metropolitana chiuse per i lavori di ammodernamento e ristrutturazione in vista del prossimo Giubileo, e la fine delle vacanze, che ha portato centinaia di migliaia di romani a rientrare al lavoro ed intasare il Grande Raccordo Anulare e le principali vie della città, Roma sta vivendo giornate all’insegna del grande caos.
Come riuscire a liberare le strade più trafficate? Come riuscire a sbloccare alcune delle principali vie della città? Semplice: basta limitare il numero delle persone che si immettono quotidianamente sulle principali arterie cittadine. In che modo? Rispolverando una vecchia abitudine, lanciata con successo nel periodo della diffusione della pandemia da Covid-19: lo smart working.
Molte ditte lo utilizzano già con successo, permettendo ai propri lavoratori di lavorare uno o due giorni alla settimana dalla propria abitazione. Anche il Campidoglio si sta adeguando e sta pensando di allargare questa possibilità in determinate giornate: quelle caratterizzate dal maltempo. Tra le novità del nuovo regolamento sullo smart working, il Comune sta studiando una formula straordinaria che permetterebbe ai lavoratori di restare a casa durante i giorni di forti piogge, portando così benefici indiretti all’amministrazione in termini di minor numero di auto in circolazione e rischi correlati, come gli incidenti.
Evitare il traffico con la norma anti covid: il regolamento
Il lavoro da remoto sta diventando sempre più diffuso, con molti dipendenti che lavorano da casa per più giorni alla settimana. Ciò è particolarmente importante in vista del Giubileo, per ridurre il traffico nel centro città e alleggerire la vita nella Capitale, anche in considerazione delle condizioni meteorologiche sempre più problematiche. L’assessore capitolino al Personale Andrea Catarci, sta studiando da tempo questa possibilità: ai due giorni dedicati allo smart working abituale, i dipendenti del Comune potranno aggiungere anche quelli i cui la città è presa d’assedio dalla pioggia e dalle bombe d’acqua.
Attraverso il nuovo regolamento, che è stato condiviso con i sindacati, il Comune di Roma intende aumentare in poche settimane le categorie considerate “smartabili”: ovvero, in grado di gestire il lavoro dalla propria abitazione. L’obiettivo è evitare che nei dipartimenti esistano maglie più larghe come invece succede adesso, vigendo regole diverse a seconda della sensibilità al tema dei dirigenti. Anche per i cosiddetti responsabili ci saranno delle novità sostanziali. Catarci vuole introdurre lo smart pure per le fasce più alte “così capiranno che si può lavorare e in modo ugualmente efficiente anche da casa”.