I sanitari lanciano l’allarme: nella nostra regione i casi di contagio sono in costante aumento. E viene richiesta una maggiore attenzione: “Serve un ritorno al passato”
Il Covid torna a spaventare medici e pazienti. Soprattutto nel Lazio. I numeri evidenziati dagli esperti sono chiari: nelle ultime settimane i medici della nostra regione hanno confermato la crescita costante delle positività. Secondo i sanitari, vengono infatti confermati da uno a tre casi al giorno. E si tratta di numeri stimati verso il basso, a causa della mancanza di un monitoraggio a livello nazionale. E’ stato infatti ridotto il sistema di rilevamento dei tamponi.
Leggendo i dati della Rete della Federazione Italiana dei Medici di Famiglia di Roma, nella regione Lazio i positivi sono in costante aumento. I numeri salgono in modo esponenziale, con ” rischi reali per le persone anziane e debilitate”. Il report spiega che l’incidenza settimanale (27 giugno-3 luglio) dei casi diagnosticati e segnalati risulta in aumento nella maggior parte delle regioni e province autonome rispetto alla settimana precedente. “L’incidenza più elevata è stata riportata nella regione Lazio (14 casi per 100.000 abitanti) e la più bassa nelle Marche (0,2 casi per 100.000 abitanti)”. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale dei casi Covid della Cabina di regia Iss-ministero della Salute.
L’alert ai medici: “Ripristinate le mascherine”
La Fimmg ha mandato un alert a tutti i medici di famiglia del Lazio, con una serie di misure da intraprendere per combattere questa nuova emergenza. Su tutte, quella di attivare negli studi ove siano state allentate, le misure di protezione come mascherine e distanziamenti, fornendo le regole di approccio e le informazioni sui comportamenti da tenere per evitare contagi alle persone deboli.
“La patologia influenzale ha lasciato la via ad un ritorno importante della malattia Covid, che ha circolato per tutto l’inverno e poi in background nei mesi successivi” ha dichiarato Maria Corongiu, infettivologa e presidente della Fimmg Roma “attendiamo di conoscere quale variante stia circolando in Italia dopo che la variante KP3 negli USA ha già preso il sopravvento, ma il problema maggiore è che sono state smantellate tutte le misure di prevenzione, di controllo, il monitoraggio dei tamponi è stato interrotto, e quindi il rischio di contagio per le persone anziani e fragili è elevatissimo. Non ultimo la caduta dell’obbligo delle protezioni individuali negli ospedali dal 30 Giugno”.
Il consiglio, almeno nei presidi medici, è quello di tornare ad indossare le mascherine. La preoccupazione dei sanitari è che i pochi controlli ed il numero esiguo di tamponi effettuati, possano aver portato ad un numero sottostimato di casi accertati. “C’è da precisare – conclude Maria Corongiu – che i dati ufficiali peccano di alcuni limiti in quanto molti cittadini eseguono il test in autonomia, non sempre dichiarano al medico la presenza della malattia, e quindi una consistente quota delle infezioni non viene rilevata neanche dai medici di famiglia”.
I numeri del Lazio: è boom di infezioni Covid
Come sottolineato, a preoccupare è la situazione della nostra Regione. Secondo il rapporto della Fimmg infatti, l’incidenza nel Lazio attualmente è di 18 casi ogni 100.000 abitanti con le reinfezioni che sono al 48%, il sistema nazionale ha rilevato nel Lazio 1007 casi mentre in Italia sono 5548, numeri indicativi, ma lontani dalla realtà rilevata”. Fortunatamente, rispetto agli anni scorsi, una maggiore diffusione del virus non equivale a problemi per la nostra organizzazione sanitaria. La stragrande maggioranza dei positivi infatti, riesce a gestire la propria problematica in modo autonomo e senza ricorrere a ricoveri o interventi dei medici.
Leggendo i numeri, l’occupazione dei posti letto in area medica è pari a 1,4%, stabile rispetto alla settimana precedente (1,2% al 26 giugno), viene confermato nel report. Stabile anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari a 0,4% (31 ricoverati), rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità (Rt), calcolato con dati aggiornati al 3 luglio 2024 e basato sui casi con ricovero ospedaliero, al 25 giugno è pari a 1,04 (0,91-1,18), stabile rispetto alla settimana precedente (Rt=1,15 al 18 giugno).
Covid, mascherine obbligatorie al Tour De France
La diffusione del Covid non riguarda solo il nostro Paese. Anche in Francia, durante l’ultimo Tour de France, si sono registrati numerosi casi, che hanno spinto gli organizzatori a prendere una clamorosa decisione. E’ stato reso obbligatorio indossare una maschera per tutte le persone (organizzatori, ospiti, giornalisti, ecc.) “in contatto con i corridori e i membri delle squadre ciclistiche” prima e dopo le tappe, hanno indicato gli organizzatori di Amaury Sport Organization (ASO). Diversi corridori, tra cui il britannico Tom Pidcock e lo spagnolo Juan Aysuo, compagno di squadra della maglia gialla Tadej Pogacar, si sono ritirati dopo la positività al Covid test. Pogacar aveva dichiarato prima dell’inizio della gara di essere stato colpito dal virus a metà giugno.