A Roma la situazione sta peggiorando. Raddoppiati i decessi nell’ultima settimana: “Il Covid corre e il sistema sanitario va in sofferenza”
I medici lanciano un nuovo allarme legato al Covid. L’aumento dei casi (previsto in questa settimana) ha fatto scattare un campanello. A Roma e nella provincia si è registrato un vero e propro boom. Nella settimana che va dal 7 al 13 dicembre, nel Lazio si sono contati 8437 casi. In aumento rispetto ai 7244 della rilevazione precedente. Il tasso di positività, rispetto ai tamponi effettuati è del 23,9%. Raddoppiati anche i decessi: dai sette della precedente settimana sono diventati 14.
Ma cosa si nasconde dietro questi numeri? Per i medici la situazione è più preoccupante di quella che viene evidenziata. A causa di numerosi fattori. “I contagi sono sottostimati, ci saranno almeno diecimila casi nella Capitale: il Covid, lo sappiamo, corre e se non lo previeni, il sistema va in sofferenza”, dichiara Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale). I dati del Lazio sono inferiori solo a quelli della Lombardia. Ma c’è un particolare che preoccupa Bartoletti e che arriva dai suoi conteggi. Ogni medico si ritrova a studio dai tre ai cinque casi al giorno, la categoria conta quasi tremila professionisti tra Roma e provincia: in questo modo, secondo i calcoli effettuati, si arriva facilmente a circa diecimila malati.
Contagi che, inevitabilmente, vanno ad incidere sul sistema sanitario nazionale, con resse inevitabili al pronto soccorso. I problemi acuiscono a causa dei problemi legati alle lunghe file nelle ambulanze e alle attese. L’incendio sviluppato all’ospedale di Tivoli e i problemi che ne sono seguiti (trasferimento dei pazienti, ambulanze occupate) hanno peggiorato la situazione. “Il farmaco più utilizzato contro il Covid è il Paxlovid, ma possono prescriverlo solo i medici – spiega Bartoletti che ben conosce il virus da quei primi giorni del 2020, promotore delle squadre per il tracciamento come pure delle vaccinazioni –. Il problema è che ora molti andranno in ferie, ma né i nostri sostituti né le guardie mediche potranno scrivere quella ricetta. Indovinate dove si rivolgeranno i contagiati?”. Al pronto soccorso. “Avevamo chiesto alla Regione di ampliare le fasce di chi può prescrivere i farmaci anti-Covid, ma ci hanno spiegato che l’Aifa ha negato l’autorizzazione”, ha proseguito Bartoletti.
Tra i problemi principali, che hanno portato ad un aumento dei contagi, è il numero basso delle vaccinazioni per gli over 80: “Nel Lazio siamo arrivati a solo al 6,5% di over 80 – precisa il consigliere regionale di Azione, Alessio D’Amato, ex assessore alla Sanità -. Il Lazio da leader per numero di vaccinati è passato a maglia nera”. Numeri confermati anche dai virologi: “Le persone devono capire che il virus influenzale è pericolosissimo per gli anziani, i fragili e per chi soffre di problemi respiratori. Ma lo è anche il Covid. Con una bella differenza. L’influenza è stagionale: ha il suo picco tra dicembre e gennaio, ma poi tende a dileguarsi. Il Covid purtroppo, c’è sempre. Sappiamo che dobbiamo conviverci. Fare un richiamo annuale è fondamentale”, ha dichiarato ai nostri microfoni Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di statistica medica ed epidemiologica molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e autore di numerose pubblicazioni sul Sars-Cov-2.