Numeri incredibili in uno dei monumenti più belli e importanti di tutta la Capitale, e nel 2023 si arriverà a un traguardo mai visto
È tradizione, usanza e storia di Roma lanciare una monetina esprimendo un desiderio nella Fontana di Trevi. C’è anche chi non si ferma solo ai soldi, ma va oltre: chele di un gambero, una dentiera, orologi, bracciali, anelli, fiches da poker e plettri. Sul fondo di uno dei monumenti più belli della Capitale si può trovare veramente di tutto, con i cittadini, e soprattutto i turisti, che sperano di poter vedere avverati presto tutti i loro desideri espressi.
In pochi però conoscono veramente i dettagli di questo gesto ormai entrato nella leggenda della città, e praticamente nessuno sa dove vanno a finire i soldi una volta gettati nell’acqua. “Si tratta di centinaia e centinaia di euro che, 3 o più volte a settimana, vengono raccolte dai dipendenti di Acea, allertati dalla polizia locale che presidia la piazza. Le monete provengono da tutto il mondo. Non solo euro, ma anche dollari e sterline. Le valute straniere vengono separate dagli euro per essere poi cambiate”, ha spiegato Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma, che dal 2006 gestisce tutti i fondi che vengono messi insieme attraverso il recupero delle monete. Nel momento in cui vengono ripescati, gli oggetti vengono portati all’interno di un deposito per essere lavati e successivamente consegnati ai più bisognosi.
Come già detto, però, non ci sono solo soldi, purtroppo o per fortuna: “Oltre alle monete arrivano anche cose insolite come dentiere o occhiali. Un giorno addirittura una chela di un gambero. I bracciali però sono gli oggetti che troviamo più spesso. Capita infatti che nel lanciare la moneta il gioiello si sganci e cada in acqua”, dice Fabrizio Marchioni, volontario Caritas. Ma a quanto ammonta la cifra totale? Il direttore Trincia ha rivelato: “Nel 2022 abbiamo raccolto oltre 33 mila chili di monete corrispondenti a 1.432.953,74 euro. Si tratta di un record da quando gestiamo i fondi. E secondo le stime quest’anno la somma supererà il milione e mezzo”.
Sono ovviamente tantissimi soldi, che vengono immediatamente smistati e portati alla gente più bisognosa. “Tolti i costi di gestione della raccolta, che corrispondono a circa il 6% del totale, il resto dei soldi viene usato per aiutare persone in difficoltà economiche e malati di Alzheimer. In particolare, quasi duemila famiglie hanno potuto usufruire degli Empori della solidarietà. Si tratta di cinque strutture in cui, grazie a una tessera consegnata da noi, le persone possono fare la spesa. Ma ci sono anche le mense sociali dove abbiamo offerto quasi 53 mila pasti”, ha concluso il direttore della Caritas.
Ma dall’interno della fontana non sono stati ritrovati solo dei soldi: a volte i volontari hanno ripescato anche delle cose impensabili. Dalla chela di un gambero a una dentiera. E poi orologi, bracciali, anelli, fiches da poker e plettri per suonare. La Fontana di Trevi nasconde dei tesori di ogni tipo.