La Procura vuole andare a fondo sui ripetuti crolli degli alberi nella capitale. Svelato uno die motivi per cui accade
La Procura di Roma continua ad indagare sui crolli degli alberi che si sono verificato negli ultimi mesi nella capitale. Dopo aver aperto un fascicolo per fare luce sulle responsabilità, ora ha affidato ad un tecnico la valutazione delle cause dei cedimenti degli arbusti, che hanno causato danni ed incidenti, coinvolgendo decine di romani.
L’obiettivo della Procura è stabilire se ci siano responsabilità da parte del Comune. Negli ultimi sei si sono registrati numerosi crolli di alberi ed in vista dell’autunno, cresce la preoccupazione per eventuali problemi che potrebbero sorgere. Sono bastate infatti le piogge che dopo ferragosto si sono concentrate sulla capitale, per causqre danni ingenti a numerose autovetture. Ad indagare sono il procuratore aggiunto Giovanni Conzo e il pm Clara De Cecilia. Nelle ultime settimane hanno sollecitato polizia municipale e vigili del fuoco, ottenendo delle risposte.
I due investigatori, hanno ottenuto le informative necessarie e, sulla base della procedura prevista per i reati di pericolo, hanno imposto il sequestro di ogni pianta a rischio: il Servizio giardini di Roma Capitale è stato chiamato a intervenire immediatamente. Più di un centinaio gli esemplari che sono sono stati esaminati con attenzione dagli esperti, che sospettano una scarsa manutenzione d parte dell’amministrazione comunale. Il caldo e il bel tempo che ha caratterizzato il mese di luglio e gran parte di agosto, hanno fermato i crolli, ma sono bastate le piogge e il vento delle scorse settimane per far registrare nuovi problemi ai cittadini e alle automobili.
Secondo le indagini, già nel 2018 era stato annunciato l’imminente crollo di 422 alberi solo nel primo Municipio. L’allarme sarebbe però stato ignorato, tanto da portare a processo i tecnici del comune: l’inchiesta si chiuse con alcune condanne. L’assessore capitolino all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ha recentemente scritto sui social che la gestione del verde è stata rimessa sui “binari giusti dopo troppi anni in cui sono mancati gli investimenti”. L’amministrazione ha così fatto sapere che nel 2022 sono stati controllati più di 80mila alberi e decuplicati gli interventi di potatura.
Secondo le prime relazioni dei tecnici sui pini caduti a luglio a piazza San Marco e a piazza Aracoeli, a comprometterne la stabilità sarebbero stati dei funghi, che si sono annidati vicino alle radici. O le stesse radici indebolite e tagliate dopo alcuni lavori stradali. A confermarlo è stata la stessa Alfonsi: “Da quanto è emerso dalle prime verifiche a seguito della caduta, la pianta è stata quasi certamente danneggiata nell’apparato radicale da lavori eseguiti anni addietro per il rifacimento dei marciapiedi, tanto da presentare la cosiddetta forma a “punta di matita”, ossia una sola radice centrale e nessuna radice laterale. Questi danneggiamenti espongono la pianta all’attacco dei funghi cariogeni, che degradano in un tempo anche molto lungo l’apparato radicale con gli effetti evidenziati. Danni da funghi cariogeni anche per il pino situato nelle immediate vicinanze di quello caduto, per il quale sono state avviate le procedure di abbattimento”.
Il 20 luglio scorso si è verificata la caduta di un pino in piazza Aracoeli, nei pressi dell’altare della Patria. L’albero ha sfiorato i turisti presenti. A distanza di cinque giorni un platano è caduto sul lungotevere Tor di Nona. I rami hanno colpito le autovetture dove c’erano due donne, finite in codice giallo all’Ospedale Santo Spirito. Danneggiate inoltre più di dieci autovetture che erano ferme in sosta. La procura ipotizzò i reati di lesioni colpose e danneggiamento. Il 29 agosto infine (al primo giorno di pioggia) si sono verificati due incidenti: a Castel Fusano un uomo ha sbandato con la sua macchina ed è finito contro un albero per evitare un tronco che era finito al centro della carreggiata. A Casal Palocco invece un uomo è finito in ospedale dopo essere finito fuori strada a seguito di un incidente causato da un fusto sull’asfalto.