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Ecco i pomodori che cresceranno nello spazio

Una nuova scoperta e una nuova possibilità di poter coltivare un cibo genuino fuori dal pianeta Terra, a spiegarlo la scienziata che ha portato avanti la sperimentazione

Una scoperta incredibile. E qualcosa di avveniristico per la nostra epoca e la nostra dimensione. A spiegarlo è Silvia Massa, laureata in Scienze Biologiche dell’Università degli studi di Lecce e sta elaborando un sistema per le colture vegetali cellullari. Si parte dai pomodori, un po’ per la loro semplicità, un po’ per la loro originalità. E lei spiega un qualcosa che, al solo pensiero fa veramente riflettere: “Nei laboratori di Enea è stato coltivato un super pomodoro destinato alla dieta degli astronauti, che dovranno affrontare lunghi periodi nello spazio profondo, in missioni di lunga durata, verso la Luna e Marte“, spiega la dottoressa Massa al Messaggero.

Una foto di un astronauta che posiziona dei pomodori dentro una navicella spaziale (X-Romacityrumors.it)

 

Silvia Massa, che sono anni che fa ricerca e segue tutta la sperimentazione, finaziata dall’Agenzia Spaziale Italiana a Roma e spiega che sta facendo tutto questo anche “per sviluppare un modello di pianta che potesse essere mangiata nello spazio adeguata alla dieta degli astronauti”. E cerca di andare in profondità, tentando di essere semplice nella spiegazione, anche perché, nonostante si parli di pomodori, la materia è abbastanza complessa: “La roadmap del Programma Artemis prevede la creazione di avamposti nello spazio, dove sarà più difficile il rifornimento a terra come avviene oggi sull’ISS”.

Le piante ricicleranno ossigeno e anidride carbonica

Un astronauta che gioca con i pomodori e la gravità (Facebook-romaCityrumors.it)

 

Per la dottoressa Silvia Massa lo “studio prevede lo sviluppo di una pianta edibile, fonte di cibo fresco e di molecole utili come biofabbrica per la produzione di farmaci“. Un impatto, quello del cibo fresco nello spazio che sembra quasi inverosimile, almeno a parlarne in questo modo, ma tutto è possibile e praticabile, ovviamente dietro c’è un lavoro di anni e di sperimentazione in ambienti particolari.

Si sta facendo e si farà tutto questo ad un solo scopo, non tanto e solo per programmare dei “pomodori spaziali” in tutti i sensi: “Questi uomini vivranno in un ambiente confinato, insieme a strumentazione, equipaggio, organismi e microorganismi, dovranno convivere con i cosiddetti sistemi biogenerativi di supporto alla vita. Le piante ricicleranno ossigeno, anidride carbonica ed i sistemi bioregenerativi creeranno le condizioni di vivibilità”

Daniele Magliocchetti

Lo so, è un sogno un po' bizzarro, ma da piccolo sognavo di fare l'inviato di guerra, mi perdevo nei racconti di Ettore Mo, meraviglioso inviato del CorSera, su questa scia sono diventato un giornalista, meglio dire cronista (esistono solo le notizie), scrivendo e raccontando sport (principalmente), ma anche cronaca e politica per Ultime Notizie, Ansa, Repubblica e Messaggero, cartaceo e on line, contestualmente facevo (e faccio) anche radio passando per Radio Incontro, Radio Globo, Radio Sei, Radio Incontro Olympia ora solo Radio Olympia. Da sempre curioso del mondo e di chi ne fa parte.