E’ uno dei principali simboli della movida romana: intorno al Gazometro sono stati costruiti locali, discoteche, cinema all’aperto e luoghi di intrattenimento. Ma fino a pochi fa era fondamentale per la capitale
Roma è una delle città italiane che nascondono monumenti di ogni tipo e luoghi iconici, diventati a tutti gli effetti il simbolo della città. Anche grazie alle pellicole cinematografiche che li hanno resi famosi. Alzi la mano chi, almeno una volta, non si è imbattuto in film che mostravano le immagini più suggestive del Colosseo, del Pantheon, dei Fori Romani, del Vaticano o delle altre, innumerevoli bellezze che la capitale riesce a sfoggiare. Negli ultimi anni, in molte scene di film, telefilm e serie tv ambientati a Roma, è stato dato grande risalto al Gazometro. Tanto da spingere molti romani a studiarne la storia e a capirne l’importanza.
Vuoi per la riqualificazione che l’area ha avuto negli ultimi anni (con numerose attività commerciali sorte nelle zone limitrofe), vuoi perchè la zona si presta ad essere mostrata (larghi tratti di strada percorribile a piedi o con le biciclette) in tutto il suo splendore, il quadrante sud della città ha avuto una grande rilevanza dal punto di vista mediatico. I tempi di Europa 51 (film di Rossellini degli anni cinquanta, ambientato proprio al Gazometro) sono ormai lontani: negli ultimi anni le pellicole girate in quella zona, si sono moltiplicate: da Troppo Forte con Carlo Verdone, a Le fati ignoranti di Ozpetek .
Il grande Gazometro di Roma è ormai entrato a far parte a pieno diritto dello skyline capitolino ed è stato definito a tutti gli effetti il Colosseo moderno, e il simbolo della rivoluzione industriale della capitale. Proprio per questo fu ribattezzo anche Colosseo Industriale. E’ stato realizzato nel quadrante sud della città, a due passi dal Porto Fluviale e nel quartiere Ostiense e le sue dimensioni sono enormi: è lungo ben 90 metri ed è formato da ben 1551 pali fissi: con un diametro totale di sessantatre metri e trentasei chilometri di pali. Misure impressionanti, per un monumento che, fino a qualche decennio fa, serviva ai romani per immagazzinare il gas in città ed oggi si è invece trasformato in una sorte di monumento a cielo aperto: un vero e proprio manufatto di archeologia industriale.
L’ideatore del Gazometro è stato il sindaco di Roma Ernesto Nathan che nei primi anni del 900 diede al via ad interventi nella zone Ostiense. All’epoca, vennero costruiti anche il Porto Fluviale, la Centrale Termoelettrica Montemartini, i Mercati Generali, il Consorzio Agrario, gli impianti Mira Lanza e i Molini Biondi ed infine lo stabilimento del gas. Il Gazometro romano fu realizzato tra il 1935 e il 1937. Inizialmente aveva il compito di illuminare Roma col Gaz ed altri sistemi. Successivamente è diventato un simbolo della città eterna e in particolare del X municipio. Per mettersi in funzione, metteva in pratica il processo della gassificazione, che permette di trasformare in monossido di carbonio, in idrogeno e in altre sostanze gassose, dei materiali che sono ricchi di carbonio: su tutti (naturalmente) il carbone, oltre al petrolio. All’interno del gazometro romano, il carbonio veniva distillato e depurato. In questo modo si realizzava il gas all’interno dei forni di distillazione e poi temporaneamente immagazzinato nei gasometri.
Il gazometro ha svolto il suo lavoro per decenni, fino a quando non iniziò a diffondersi il gas metano. La parte a sud di Roma (su tutti il quartiere Spinaceto), fu la prima ad essere alimentata con il metano. A distanza di qualche anno, tutta la città ha subito una vera e propria opera di metanizzazione, che ha portato l’Italgas (che originariamente produceva il gas,) ad occuparsi solo della sua distribuzione. Negli anni novanta sono state lanciate diverse ipotesi di recupero dell’area (sede della Banca di Roma, Museo della Scienza, sede della biblioteca centrale dell’Università di Roma Tre), senza però riuscire a chiudere alcun progetto reale, anche a causa dei costi eccessivi delle varie opere di riqualificazione.
Se il Gazometro è rimasto attualmente un semplice monumento, è stata rivalutata l’area limitrofa, grazie all’apertura di diversi locali (pub, ristoranti, gelaterie, discoteche e luoghi dove ascoltare musica all’aperto), trasformando la zona del gazometro in uno dei luoghi più conosciuti e battuti della movida romana. Lo skyline delle ciminiere e del Gazometro accoglie, oggi, la movida romana. Nel parco limitrofo, ribattezzato Parco di Gazi vengono spesso organizzati concerti di musica, esibizioni dal vivo, seminari, happening culturali e musicali: oltre al cinema all’aperto. La zona è poi conosciuta per il numero incredibile di locali dove i romani possono mangiare, bere e passare ore di relax con i propri amici.