I medici e i virologi lanciano l’allarme: i casi stanno aumentando in modo netto. E insieme al Covid c’è la Dengue che preoccupa
Il Covid torna a farsi sentire, con numeri che iniziano a spaventare. Il monitoraggio effettuato dalla Fondazione Gimbe evidenzia un aumento netto dei casi nelle ultime settimane. Dati e numeri che gli specialisti stanno studiando con grande attenzione, senza sottovalutare ciò che sta accadendo. Ma analizzando nel dettaglio l’evoluzione dei vari casi. Cosa succede in Italia? E nella capitale i casi sono in aumento?
Dopo un mese di stabilità, i posti letto occupati da pazienti Covid-19 sono aumenti del 58,1%. Un aumento che preoccupa gli esperti. Dal 2 novembre al 29 novembre, sono aumentati in area medica da 3.632 fino a 5.741. Aumentati in modo drastico anche i ricoveri in terapia intensiva da 99 a 170 (+71,7%). Al 29 novembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti Covid è del 9,2% in area medica (dall’1,8% della Basilicata al 10,1% dell’Umbria) e dell’1,9% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Provincia Autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta al 2,8% dell’Emilia-Romagna).
Il monitoraggio della Fondazione Gimbe evidenzia un aumento dei casi. Anche se fortunatamente i rischi per la salute delle persone risultate positive ai test, sono esigui: “Se in terapia intensiva – spiega Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – i numeri sono esigui dimostrando che oggi l’infezione da Sars-Cov-2 solo raramente determina quadri severi, l’incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple può aggravare lo stato di salute richiedendo ospedalizzazione e/o peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti”.
Dall’analisi si evince che, il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l’aumentare dell’età: in particolare, passa da 39 per milione di abitanti nella fascia 60-69 anni a 112 per milione di abitanti nella fascia 70-79 anni, a 271 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e a 421 per milione di abitanti negli over 90. Quanto ai decessi, sono raddoppiati nelle ultime 4 settimane: da 148 nella settimana 26 ottobre-1 novembre a 291 nella settimana 23-29 novembre, per un totale di 881 decessi. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, i decessi risultano quasi esclusivamente a carico degli over 80. Infatti, a fronte di un tasso di mortalità di 3 decessi per milione di abitanti, sono 23 per milione di abitanti nella fascia 80-89 anni e 46 per milione di abitanti negli over 90. Ecco perchè gli esperti consigliano gli over 65 nel fare il richiamo del vaccino. “Le persone devono capire che il virus influenzale è pericolosissimo per gli anziani, i fragili e per chi soffre di problemi respiratori. Ma lo è anche il Covid. Con una bella differenza. L’influenza è stagionale: ha il suo picco tra dicembre e gennaio, ma poi tende a dileguarsi. Il Covid purtroppo, c’è sempre. Sappiamo che dobbiamo conviverci. Fare un richiamo annuale è fondamentale”, ha dichiarato nei giorni scorsi l’epidemiologo Massimo Ciccozzi ai nostri microfoni.
“Il virus circola, lo vediamo nei dati. Come contagi siamo tornati ai livelli del marzo scorso con 57 ricoverati di cui 5 in Rianimazione. Dobbiamo restare vigili ma senza fare allarmismi”, ha dichiarato il Direttore generale dell’Inmi Spallanzani di Roma, Angelo Aliquò, in un’intervista al ‘Il Messaggero’. “Oggi il Covid non è la malattia che ci preoccupa maggiormente, qui ne affrontiamo diverse e purtroppo alcune sono più insidiose. Rispetto alla prima fase, il Covid causa meno problemi ai più giovani ma è molto insidioso per anziani e fragili”. Ecco i numeri elencati dall’ospedale romano: “I ricoverati ad oggi sono 143. Di questi 57 sono con il Covid, di cui 5 in rianimazione. Il Covid crea più problemi ad anziani e fragili, ma non sempre è così: abbiamo curato una dottoressa giovane molto grave, dopo che era tornata dal Messico. Aveva preso contemporaneamente il Covid e la Dengue”. A proposito di questa malattia, il Dg dello Spallanzani ha poi aggiunto: “Stiamo seguendo con attenzione la Dengue che ha ormai una diffusione locale e non più legata esclusivamente ai viaggi all’estero. Abbiamo notato che diversi pazienti provenivano dallo stesso medico di base. Questo significa che c’è già una diffusione locale. Ormai è evidente che la zanzara tigre trasmette la Dengue”