Acquistare un’auto elettrica è un passaggio di consegne inevitabile, ma adesso spunta un dettaglio che fa infuriare: di cosa si tratta.
Il futuro passa anche dalle auto elettriche e anche in questo caso non ci possono che essere grossi cambiamenti in arrivo. Sta di fatto che anche il Governo Meloni sarebbe pronto ad un cambio di passo deciso e che sa quasi di definitivo. Stare al passo con il rispetto per l’ambiente è fondamentale, specialmente alla luce dell’inquinamento e delle conseguenze provocate da questa tendenza sempre più preoccupante.
Un mezzo diesel e benzina accomuna gran parte delle cittadine e dei cittadini italiani, ora però è il momento di fare le cose per bene e porre rimedio alla situazione. La discussione anche in questo caso è molto accesa e basta un niente anche per aprire il dibattito e di conseguenza anche le polemiche.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sarebbe intenzionato a discutere sulle accise relative alla ricarica dell’auto elettrica. L’esponente del Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni non avrebbe escluso la possibilità di tassare chi opta per il pieno a “batteria”, così da compensare un minor consumo di auto diesel e benzina durante i prossimi anni.
“Non si tratterà solo di una riduzione del gettito, ma di una sua traslazione. Il Mef ha già iniziato a lavorare, anche in considerazione dell’aggiornamento della normativa europea sulla tassazione dei prodotti energetici“, spiega Giorgetti. Ma cosa significa tutto questo? Ebbene, con questa scelta il Governo vuole spostare le tasse attuali sulle auto elettriche, cosa fra l’altro accantonata nel 2021 dall’allora ministro Roberto Cingolani.
Le previsioni per il 2030 in Italia mostrano circa 4 milioni di auto elettriche che farebbero venir meno un milione di tonnellate di carburanti e qualcosa come 3,8 miliardi di introiti provenienti dalle accise. Al di là delle previsioni, però, il Governo non vorrebbe correre alcun rischio, così come ribadito da Gilberto Pichetto Fratin, attuale ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.
Porre un veto su benzina e diesel in Europa, a partire dal 2035, è un progetto ambizioso e allo stesso tempo non così semplice da mettere in atto. Sulla questione si è comunque espresso anche Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, specialmente con l’arrivo per i benzinai delle colonnine (grazie ai fondi del PNRR).
“Presenteremo in Consiglio dei ministri un disegno di legge per il riordino del settore dei carburanti. L’obiettivo è quello di affrontare la regolamentazione delle autorizzazioni alla distribuzione, la disciplina dei rapporti contrattuali per la gestione degli impianti e la riconversione della rete sulle reti urbane ed extraurbane“, ha spiegato Urso all’assemblea dell’Unem. E proprio in questo caso sono previsti incentivi per la dismissione degli impianti, nonché l’introduzione di stazioni di ricarica e anche di biocarburanti.