Il nuovo direttore artistico del Festival di Sanremo, Carlo Conti, è pronto a scatenare una piccola rivoluzione: la Rai potrebbe non gradire.
Alla fine sarà Carlo Conti a guidare le prossime due edizioni del Festival di Sanremo, la 75esima e la 76esima, raccogliendo il testimone da Amadeus che negli ultimi anni ha infranto record su record. Non sarà un’impresa semplicissima, ma fortunatamente in passato ha già avuto modo di salire sul palco dell’Ariston, per tre volte tra il 2015 e il 2017. Il conduttore si è messo al lavoro subito dopo la nomina, senza perdere neanche un minuto.
E mentre il proprietario dello storico teatro che ospita la kermesse, Walter Vacchino, si è lasciato sfuggire le date – dovrebbe andare in scena tra il 4 e l’8 febbraio del 2025 – la Rai cerca di arginare come può l’intraprendenza di Conti. Quest’ultimo infatti per non incappare in un flop totale vorrebbe rivoluzionare un po’ il format della competizione, mossa che però potrebbe non andar giù ai vertici di Viale Mazzini.
Prove generali di conduzione per Carlo Conti al Tim Summer Hits insieme ad Andrea Delogu che potrebbe accompagnarlo anche all’Ariston il prossimo anno. Il presentatore si scalda in vista del ritorno al Festival di Sanremo che si concretizzerà a febbraio del 2025. Non starà più nella pelle, questo è poco ma sicuro, nonostante il peso delle aspettative sia quasi insopportabile; sostituire Amadeus dopo i numeri impressionanti che ha fatto registrare non sarà semplicissimo.
E così il nuovo direttore artistico sta già studiando le mosse per rendere la kermesse più fruibile, o almeno queste sarebbero le sue intenzioni. E perciò, come ha scritto anche Alessandro Cecchi Paone sul settimanale ‘Nuovo TV’ in uno degli ultimi numeri usciti in edicola, è probabile che il numero dei brani in gara si riduca, con la reintroduzione delle due categorie Big e Nuove Proposte, accantonata ormai da tempo.
E non solo perché Conti vorrebbe addirittura accorciare la durata di ogni serata, molto difficile che la Rai glielo permetta, considerando la strategia di marketing consolidata che c’è dietro e soprattutto gli incassi provenienti dagli sponsor e dalle pubblicità. L’ipotesi è di concludere ogni appuntamento tra mezzanotte e mezzanotte e mezza, resta da vedere cosa ne pensino ai piani alti dell’emittente.