Dopo che il Tar del Lazio ha annullato il decreto Urso sul cartello del prezzo medio dei carburanti, molti gestori delle stazioni non sanno bene cosa fare.
I giudici amministrativi infatti, hanno annullato il decreto ministeriale ma non la legge che istituisce il cartello del prezzo medio regionale per le strade ordinarie e nazionale per le autostrade. Questo crea una specie di vuoto normativo che andrà colmato nelle prossime settimane. Nel frattempo però, i gestori delle pompe dovranno continuare ad esporre il cartello? E che ne sarà dei controlli della Guardia di Finanza?
I sindacati hanno risposto alle domande dei gestori con una nota congiunta, a firma di Fegica, Figisc e Anisa (la sigla dei gestori autostradali aderenti alla Confcommercio). Le federazioni hanno deciso “unitariamente e dopo aver consultato i Legali per l’opportuno supporto giuridico, di indicare, da subito, i comportamenti adeguati che i Gestori devono assumere”.
“Posto che il Tar ha annullato il decreto ministeriale ma ovviamente non la legge che ha istituito il cartello del prezzo medio (regionale per gli impianti di viabilità ordinaria, nazionale per le autostrade) il gestore deve mantenere il cartello stesso (che in realtà è stato installato dal titolare dell’impianto e pertanto non potrebbe essere rimosso a libera scelta del gestore stesso). Ma tale cartello deve essere privo di qualsiasi cifra, cioè vuoto”.
Questo perché il decreto annullato prevedeva un aggiornamento quotidiano a partire dal primo agosto 2023. Gli obblighi sono quindi decaduti, come sono decadute le sanzioni previste per il mancato aggiornamento del cartello. Quindi non ci saranno più i controlli delle forze dell’ordine: “Nessuna autorità di vigilanza quindi potrebbe in questi giorni elevare i relativi verbali in merito”.
Intanto il Ministero ha annunciato che presenterà un ricorso in Appello al Consiglio di stato contro la sentenza del Tar. I sindacati specificano: “Va precisato che il Consiglio di Stato tuttavia potrebbe assumere una decisione in merito (sospensiva del Tar, fissazione dell’udienza) in un periodo abbastanza lungo, il che lascerebbe al momento un vuoto normativo. Inoltre, un eventuale nuovo decreto emanato dal governo sarebbe al momento impraticabile e soggetto a immediato blocco, dato l’appello pendente”.
Restano in vigore tutte le altre norme in materia di comunicazione dei prezzi all’Osservatorio del MIMIT e di esposizione di tutti gli altri cartelli sulle modalità di vendita e sui prodotti speciali.