Uno studio medico gela gli amanti di vino, birra e alcol: chi beve almeno una bevanda alcolica al giorno, è destinato a vivere di meno: ecco i dati
“Chi beve birra campa cento anni”, oppure “Il vino è come l’amore: scalda la testa e il cuore”. Alcuni detti popolari hanno sempre portato nell’opinione pubblica la convinzione che bere delle bevande alcoliche, in quantità limitata e senza regalarsi pericolosi eccessi, può portare numerosi benefici. In realtà, secondo recenti studi effettuati da alcuni medici specialisti, la situazione sembra essere completamente diversa.
Gli esperti hanno dimostrato che, chi beve anche una sola bevanda alcolica al giorno, rischia di perdere diversi mesi di vita. La scoperta è stata oggetto di polemiche e discussioni. A quanto pare, consumare una sola bevanda alcolica al giorno, che si tratti di una di birra, di un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore, può accorciare la durata della vita. Si tratta di una brutta notizia per chi ama bere a tavola o con gli amici, per chi si concede un aperitivo o una serata con un liquore davanti alla tv.
I numeri non lasciano adito a dubbi o valutazioni diverse. Il dottor Tim Stockwell, dell’Istituto canadese per la ricerca sull’uso di sostanze, ha dichiarato alla stampa specializzato che, coloro che bevono più di 35 bevande alcoliche a settimana, potrebbero ridurre di ben due anni la loro durata di vita. “L’alcol è la nostra droga ricreativa preferita. Lo usiamo per il piacere e il relax, e l’ultima cosa che vogliamo sentire è che provoca danni”, ha detto. “È confortante pensare che bere faccia bene alla nostra salute, ma sfortunatamente si basa su una scienza scadente”.
Sfortunatamente, secondo il dottore, nessuna quantità di alcol è sicura e basa le sue elaborazioni su importanti dati scientifici. Recenti ricerche hanno dimostrato che il consumo di alcol potrebbe aumentare il rischio di alcune condizioni di salute, come cancro, malattie cardiache, ipertensione, ictus, malattie del fegato e altro ancora, secondo i Centers for Disease Control and Prevention, che ribadisce che, oltre 20.000 persone soccombono ogni anno a tumori legati all’alcol negli Stati Uniti, dove il consumo di alcol “moderato” è definito come un drink al giorno per le donne e due drink al giorno per gli uomini.
L’anno scorso, l’Irlanda è diventata il primo paese ad approvare un disegno di legge che richiede che le bottiglie di alcolici siano etichettate con avvertenze sanitarie, mentre il Canada ha rivisto le sue linee guida sanitarie che raccomandavano alle bevande di evitare di consumare più di due bevande a settimana. Roma ha invece recentemente proposto una campagna di sensibilizzazione nel Municipio I Roma Centro (quello dove la movida la fa da padrona) , attraverso il progetto di prevenzione dell’abuso di alcol tra i minori intitolato “Bevo? Anche no!” promosso dall’ Associazione Trastevere Attiva. Un modo per rispondere ai troppi episodi di violenza che si sono visti nel cuore della capitale. “L’urgente necessità di affrontare il crescente fenomeno dei comportamenti rischiosi legati all’abuso di alcol da parte dei minori è correlata a quei comportamenti che contribuiscono al caos della movida nei fine settimana e mettono a rischio non solo la salute dei giovani stessi, ma anche quella di terzi”, ha scritto il Comune. “Per questo il Municipio ha deciso di sostenere attivamente il progetto educativo, mirando a sensibilizzare e educare le nuove generazioni sulle gravi conseguenze dell’abuso di sostanze alcoliche”.
La ricerca effettuata ha trovato un legame tra il consumo di alcol e la mortalità. Un particolare che contrasta direttamente con la credenza ampiamente diffusa che solo un po’ di alcol possa essere benefico per la salute. Sebbene si sia creduto a lungo che il vino rosso, attraverso un consumo moderato, facesse bene al cuore, alcune ricerche specifiche hanno dimostrato esattamente il contrario. “Essere in grado di bere è un segno che sei ancora in salute, non la causa di essere in buona salute”, ha detto Stockwell. “Molti prendono questi dati e li modificano, a seconda della loro convenienza, per provare a dimostrare tesi contrarie a quelle mediche. L’alcol può essere un nemico, soprattutto se qualcuno lo sottovaluta. E così, al posto dei detti che esaltano la capacità di bere, sarebbe più giusto chiudere con un proverbio significativo: “Il vino assomiglia all’uomo: non si saprà mai fino a qual punto lo si possa stimare o disprezzare, amare o odiare, né di quali azioni sublimi o di quali mostruosi misfatti sia capace”.