Con la nuova Legge di Bilancio ci saranno grandi novità per gli assegni con un aumento significativo mensile a partire da gennaio.
L’inflazione ha colpito duramente i pensionati e quindi il governo ha deciso di andare oltre l’adeguamento annuo che comporta delle variazioni minime e di integrare l’assegno per poter sostenere al meglio il peso della gestione finanziaria. La conferma riguarda nello specifico i redditi medio-bassi.
In questo modo la situazione dovrebbe variare già a stretto giro con l’aumento ordinario oltre un extra. Sicuramente un dato confortante in un momento storico dove la situazione non sembra affatto migliorata e non fa ben sperare per il prossimo futuro.
Scattano gli aumenti sugli assegni mensili, non per tutti
L’aumento delle pensioni di tipo straordinario si applica come rivalutazione dell’importo dell’1.5% in aggiunta anche al 6.4% per coloro che sono over 75. Per il 2024 invece ci sarà una situazione straordinaria che implementa del 2.7% gli importi mensili. Una buona integrazione al reddito quindi che potrebbe subire ulteriori innalzamenti successivi. In questo modo anche i pensionati con reddito molto basso dovrebbero ottenere un importo di 615 euro mensili.
Il governo al momento non ha però specificato se la rivalutazione sarà ferma o comunque consolidata nel tempo quindi se fatta progressivamente per arrivare ai 700 euro. Realisticamente la stima è quella di arrivare almeno a 680 euro, considerato un buon punto di arrivo per le minime. Secondo quanto si apprende anche le pensioni di invalidità civile dovrebbero subire un innalzamento, in particolare per l’assegno sociale, di questo però non ci sono conferme ma solo voci.
La questione pensioni riguarda l’importo anche medio quindi nello specifico lo scaglione Irpef a cui si applica l’aliquota unica del 23%. A questo si aggiunte la detassazione della tredicesima e un risparmio complessivo del 2% per chiunque abbia un reddito entro i 28 mila euro. Questo si traduce dal punto di vista pratico in un aumento fino a 260 euro mensili. Sicuramente la maggiore incidenza sarà per chi si trova in condizioni di reddito basso ma anche per gli altri comunque è prevista una maggiorazione.
La situazione quindi sta cambiando e cambierà ancora nel prossimo futuro anche per chi ha meno anni di contributi. Da notare anche la detassazione della tredicesima di cui si è parlato perché con l’aliquota unica al 15% i pensionati avrebbero un importo nettamente differente a fine anno. Il pacchetto di sostegni economici comunque contribuisce ulteriormente a sollevare le sorti economiche di coloro che si trovano a basso reddito.