Fermato un trentottenne, considerato l’incubo dei sacerdoti: ecco come li colpiva e l’errore che ha commesso per essere scoperto
Era conosciuto da tutti come “il rapinatore seriale delle chiese”. Nella sua carriera da scassinatore era riuscito a concludere numerosi colpi in diverse parrocchie. Aveva reso di mira sacerdoti, parroci, alti prelati e i responsabili delle strutture ecclesiastiche, cogliendoli di sorpresa e riuscendo a concludere numerosi furti. Ma la sua “carriera” è stata stroncata nella capitale.
Il rapinatore è stato fermato dopo aver effettuato altri due colpi: in due diverse chiese della città: ha colpito un Monsignore e un parroco, con metodi diversi, ma allo stesso tempo efficaci. Ma stavolta non è riuscito a farla franca: è stato riconosciuto, trovato e fermato dalle forze dell’ordine. Anche in questo caso non si tratta di una prima volta. Il rapinatore era stato già fermato cinque anni fa: il Gip emise una misura cautelare nei suoi confronti, dopo averlo sorpreso a rubare in alcune chiese.
In quel caso non si limitò ai furti nelle parrocchie, ma si concentrò anche alle case di cura, alle università e al alcuni negozi. Sottraeva, senza problemi, tutti i beni che gli si presentavano davanti: portafogli, carte di credito, pc portatili, smartphone e tablet. A portare il Gip a chiederne la custodia, anche il furto di una bicicletta elettrica e una doppia evasione dai domiciliari (dopo un precedente arresto).
Il ladro delle chiese è stato scoperto e fermato. Si tratta di Pasquale Anaclio, trentotto anni, siciliano di origine e romano di adozione. Ha realizzato due furti: il primo nella Parrocchia di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri alle Terme di Diocleziano, vicino a piazza della Repubblica, e il secondo nell’abitazione di Monsignor Baldassarre Reina, che occupa il ruolo vice gerente della diocesi della Capitale e amministratore apostolico di Ostia.
Il primo caso si è verificato il 24 settembre scorso. Anaclio, che a Roma non ha una fissa dimora, si è introdotto nella parrocchia dopo aver scavalcato il muro di cinta e una volta raggiunta la sacrestia, ha minacciato il parroco, don Pietro Guerini con una pietra e poi è scappato. Il sacerdote ha riferito alla polizia che lo stesso uomo aveva tentato di fare la stessa cosa due giorni prima, ma non era riuscito nel suo intento a causa della reazione del prelato, che in seguito lo ha riconosciuto dalle foto segnaletiche. Aveva anche cercato di contattarlo e di chiedergli la restituzione del pc, offrendogli una somma in denaro. Ma non aveva ricevuto risposta.
Pochi giorni prima, il sedici di settembre, Anaclio si era introdotto nella casa privata di monsignor Baldassarre Reina. Il 38enne voleva rubare i beni posseduti dal Vescovo e si era introdotto nella camera da letto del fratello che vive con l’alto prelato. Dopo essere stato scoperto dall’inquilino, il rapinatore lo ha minacciato verbalmente ed è fuggito portando con sé 150 euro e una carta bancomat. Per raggiungere la casa del vescovo, ha manomesso l’ascensore di servizio nella stessa via Cernaia. Tuttavia, è stato riconosciuto dai carabinieri grazie alle telecamere di sicurezza, che hanno partecipato all’operazione per il suo arresto. Ora l’uomo si trova in carcere accusato di tentato furto e rapina aggravata.