La nuova tassazione per affitti e nude proprietà sta cambiando, questo vuol dire che sarà applicata una differente tassazione.
Una condizione che riguarda non solo quanti vogliono utilizzare il proprio immobile come fonte di reddito ma anche per chi si trova nella figura del locatore dell’immobile. Ad oggi era possibile, secondo il sistema fiscale, avvalersi della cedolare secca, un’alternativa valida a quella ordinaria che permetteva di fatto di risparmiare.
Nello specifico infatti la tassazione era al 21% quindi una tariffa agevolata. Nella Legge di Bilancio però la stessa è fissata al 26% quindi un innalzamento decisivo che porterebbe ad aumenti ma a colpire soprattutto quanti applicano gli affitti brevi. In questa condizione però non si è parlato a sufficienza della nuda proprietà e di come si andrebbe a collocare questa situazione dal punto di vista normativo e quindi della relativa tassazione.
Avere una nuda proprietà vuol dire avere un immobile senza diritto di godimento perché questo in capo ad altri. Il Fisco quindi ha chiarito la questione in merito specificando che la nuda proprietà prevede una casistica particolare e quindi il diritto di usufrutto determina la soggettività passiva dell’imposta verso l’usufruttuario. Quindi il titolare della nuda proprietà non potrà richiedere la cedolare secca laddove mettesse in affitto la sua parte di immobile.
Questa situazione è molto complessa eppure è una casistica veramente diffusa. Nei casi in cui si abbia la titolarità di un immobile e che vi sia all’interno una persona che ne abbia godimento ma che di fatto non vada ad occupare tutta la casa, sarà possibile procedere con l’affitto breve della porzione libera. Invece potrà essere goduta da coloro che detengono il diritto di godimento.
La questione degli affitti brevi e della relativa cedolare aumentata è sicuramente molto complessa e porta un pacchetto di norme che variano soprattutto la condizione che si sta sviluppando in moltissimi centri cittadini. Il problema immobiliare, legato soprattutto agli affitti brevi per scopi turistici, ha messo in evidenza la necessità di intervenire. Questo viene fatto con la tassazione e con nuovi obblighi che spingono quindi le persone, laddove intenzionate ad affittare casa su base continuativa, ad avviare una vera e propria attività equiparandosi per tassazione e oneri anche ai B&B che sono ufficialmente tali.
La guerra agli affitti in nero ma anche a quelle situazioni non chiare è quindi già avviata, come si è visto negli ultimi anni in centri urbani come Firenze ma anche in grandi capitali del mondo come New York. Non solo per regolamentare la questione ma anche per sostenere i cittadini locali che faticano sempre più a trovare immobili in affitto entro costi ragionevoli e sostenibili.