I due giovani avevano denunciato le violenze subite dal 2007 al 2021: quattordici anni di abusi e sevizie. Il processo si è concluso con una condanna
Aveva trasformato l’amore verso i due figli, che anni prima aveva adottato, in qualcosa di morboso. Di tossico. Da padre si era trasformato in un vero orco, abusando di loro e portandoli a vivere un vero e proprio incubo. Le violenze sono andate avanti per oltre 14 anni fino a quando i due, divenuti maggiorenni, hanno avuto la forza di scoperchiare il vaso e far emergere la triste e vergognosa verità.
Le indagini della Procura sono andate avanti ed hanno permesso di arrivare ad un processo, che si è concluso con la condanna dell’uomo. Secondo il Giudice, il 60 enne, un professionista che abita e lavora nella capitale, aveva abusato dei due figli adottivi quando erano ancora minorenni. Le violenze, secondo quanto ricostruito dalla procura erano cominciate nel 2007 e sarebbero andate avanti fino al 2021: 14 anni di abusi, sevizie e costrizioni, che le due vittime sono state costrette a subire. Dai racconti dei due giovani emerge uno spaccato piuttosto chiaro della situazione che sono stati costretti a vivere nel corso di questi anni.
Fino a quando, una volta raggiunta la maggiore età, hanno avuto il coraggio di denunciare il padre adottivo. Dalla loro testimonianza è partita un’indagine che ha portato al processo e alla condanna dell’uomo. I Magistrati della V sezione penale collegiale di piazzale Clodio, presieduta dal Giudice Alberto Caprioli, hanno condannato l’uomo, un professionista di 60 anni alla pena di sei anni di carcere. Il Pubblico Ministero, nella sua arringa nel corso del dibattimento in aula, aveva chiesto per il padre adottivo una condanna esemplare: quattordici anni di reclusione.
Il giudice ha accolto la tesi del pm e una volta ascoltati i racconti dei due figli adottivi, non ha avuto dubbi ed ha emesso una sentenza di colpevolezza nei confronti del padre-orco. Le vittime avevano presentato la denuncia nella stazione dei carabinieri dei Città Giardino a Roma, nel quartiere di Montesacro. L’imputato, è stato anche condannato al pagamento di 10mila euro (richiesta del Pm confermata dal Giudice) alle parte civili costituite al processo e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.