Nel 1995 il Comune pagò la bellezza di 64 miliardi (gli attuali 32 milioni di euro) per la sua realizzazione. Ma la struttura non è mai andata in porto
Nel 1995 la sua creazione costò al Campidoglio 64 miliardi di lire: oltre 32 milioni di euro. Per la sua inaugurazione venne organizzata una cerimonia in pompa magna, con l’allora sindaco di Roma Francesco Rutelli pronto a scommettere su una vera e propria cittadella, che nelle aspettative avrebbe dovuto cambiare le sorti di un intero quadrante della città. In quasi trent’anni però, lo scenario è stato completamente diverso.
Quello che doveva essere un centro sportivo polifunzionale…una sorta di fiore all’occhiello per la città, non si è mai realizzato e si è trasformato in un cumulo di macerie. Stiamo parlando della famosa “Città del Rugby“. Una costruzione, ultimata nel 1995, ma mai entrata in funzione, sotto la giunta del sindaco Francesco Rutelli. Cinque blocchi di cemento armato precompresso su un area di diverse migliaia di metri quadri, con tanto di piscine, tribune campo sportivo, fari, parcheggi interni e zona benessere: questo, secondo il progetto originale, doveva sorgere a due passi dalla via Pontina, in zona Spinaceto.
Le proteste dei residenti e le richieste al Comune
Ma la struttura non è mai stata ultimata e si è ben presto trasformata in una sorta di dormitorio per una cinquantina di senza tetto, che hanno creato all’interno dei miniappartamenti dove vivono di espedienti e di spaccio. Chi si è imbattuto tra le rovine della struttura, ha visto il degrado che l’accompagna: calcinacci, cumuli di spazzatura, resti di oggetti gettati a terra senza pietà. Nel corso degli ultimi anni si sono moltiplicate le proteste, gli esposti e le manifestazioni degli abitanti del quartiere di Spinaceto, (a ridosso della via Pontina) per chiedere alle istituzioni, Prefettura, Comune di Roma e al Dipartimento per le Politiche abitative, l’abbattimento e la messa in sicurezza del mostro di cemento.
Una specie di Eldorado per tossici e spacciatori, che per anni bazzicavano in zona. Oggi, a distanza di quasi trenta anni, sono arrivati finalmente lo sgombero e la riqualificazione dell’intera area. Una buona notizia per tutti i residenti, abituati ormai al via vai di pusher e di persone in cerca di dosi che erano solite bazzicare nell’area. Nei resti della struttura infatti, era possibile acquistare dosi di eroina e cocaina e consumarla direttamente nelle stanze del ‘buco’ appositamente ricavate, dai pusher che vi dimoravano, in stanzette e aree enormi, con tanto di siringhe pronte, fornelletti e cucchiaini per sciogliere la ‘roba’, circondate di murales in stile sobborgo americano.
L’omicidio di un 54enne e il blitz di ieri
Lo scorso anno all’interno dell’impianto si consumò anche l’omicidio di un 54enne, ritrovato senza vita all’interno della struttura. La parola fine, l’hanno scritta ieri mattina gli agenti della polizia di Roma Capitale del IX gruppo Eur che, sotto l’impulso del nuovo comandante generale del corpo, Mario De Sclavis, hanno iniziato, in vista del Giubileo del 2025, una serie di importanti operazioni per il ripristino del degrado e per la lotta all’illegalità nelle zone più difficili della Capitale. Tra le operazioni messe a punto, la riqualificazione dell’ex “Città del Rugby” è stata una delle prime ad essere realizzate.
Il blitz di ieri mattina è scattato alle 9 in punto. Gli agenti, hanno fatto irruzione, con il carabinieri e la polizia nell’enorme ‘mostro di cemento insieme ai funzionari del Dipartimento delle Politiche abitative. Tra i detriti di un complesso ormai cannibalizzato da vandali e nomadi, quando la Municipale ha squarciato con le torce il buio dei sotterranei, ha scoperto la città degli invisibili. Diversi cittadini stranieri e un italiano che avevano stabilito lì la loro dimora e il regno del malaffare. Ora l’impianto sportivo verrà messo a bando per essere poi affidato a privati. Se verranno trovati nuovi investitori, la struttura potrà finalmente essere realizzata e la capitale potrebbe avere (stavolta per davvero) una nuova città del rugby e dello sport.