Secondo il Regolamento CEE 1531/2001 del Consiglio del 23 luglio 2001, entrato in vigore dal 1° novembre 2003, che regola di fatto tutte le denominazioni degli oli d’oliva vergini, extravergini e di sansa, si definisce olio extravergine d’oliva “olio ottenuto da premitura di olive raccolte meccanicamente o con altri processi, avente acidità al di sotto dello 0.7%”.
Nel costante aggiornamento dei dati della produzione globale di olive e di olio, il Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) ha comunicato i dati della campagna olivicola in corso emersi dalle ultime ricognizioni effettuate da Ismea e Unaprol. I volumi si attestano a 3,1 milioni di tonnellate, risultato di due situazioni molto differenti dentro e fuori la Ue. Il dato comunitario Ue (-3%) risente della flessione stimata in Spagna (-7%) per la prolungata mancanza di precipitazioni, e in Grecia (-14%). In Italia, pur avendo subito una situazione climatica analoga alla Spagna, si è registrato un +15% (A trainare la ripresa è sicuramente la Puglia, con un +38% sullo scorso anno, che non soddisfa comunque i produttori); il Portogallo (+20%) la nazione con miglior risultato.
Situazione completamente diversa fuori dai confini della Ue, dove troviamo la Tunisia (+71%), seguita dal Marocco (+25%) e dalla Turchia (+9%).
I dati sul consumo pro-capite in Italia, relativi al 2020, si aggirano sugli 8 kg all’anno, il che fa dedurre un consumo medio giornaliero di 21.9 g corrispondenti a circa 200 Kcal. Questa quantità corrisponde a meno del 10% del fabbisogno calorico di un Uomo con altezza 170 cm ed età tra i 30 e i 59 (2350 Kcal) e poco più del 10% del fabbisogno calorico di un Donna con altezza 160 cm ed età tra i 30 e i 59 (1900 Kcal), entrambi con livello di attività fisica sedentario.
Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) revisionati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) il fabbisogno di lipidi per Adulti, Anziani, Donne in gravidanza, e allattamento è:
con una assunzione adeguata di EPA-DHA 250 mg (+DHA 100-200 mg per gravidanza e allattamento) e obiettivo nutrizionale per la prevenzione colesterolo <300 mg.
Tenuto conto che la composizione per 20g di olio extravergine di oliva è di:
se ne deduce che il consumo medio procapite giornaliero in Italia, uno dei maggiori produttori di olio, si assesta al di sotto dei livelli di assunzione adeguata.
Una delle unicità dell’olio di oliva è il suo contenuto di Vit E (2.4g per cucchiaio, circa 10g), caratteristica che lo rende particolarmente adatto al suo uso in cottura (per approfondimenti ti rimando al prossimo articolo sul fritto).
Questa unicità lo annovera tra i migliori alimenti terapeutici su larga scala, avendo un effetto diretto sul sistema immunitario come anti-infiammatorio. Ricordo che ogni patologia, cronica o acuta che sia, ha come caratteristica l’aumento dello stato di infiammazione basale, di conseguenza, agire sul contesto generale e comune a tutte le condizioni di alterazione della salute, è, a mio avviso la strategia di azione e prevenzione assoluta!
Visto tutto quanto sopra scritto, viene logico dedurre che aumentare il consumo di olio extravergine d’oliva ad almeno il doppio (4 cucchiai al giorno) è un vantaggio sulla presa in carico della propria salute.
Quali sono le accortezze da avere affinchè questo potere terapeutico si esplichi al suo massimo senza inficiare su cambi di peso corporeo: tenere contenuto il consumo degli amidi (pane e similari, pasta, cereali, legumi), e scegliere quelli con il più elevato contenuto di fibra all’origine (chicchi integri e non paste o pane o derivati per definizione integrali ma per composizione semplicemente formulati con cruschello).
https://www.internationaloliveoil.org/what-we-do/economic-affairs-promotion-unit/
https://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4040
https://sinu.it/2019/07/09/fabbisogno-energetico-medio-ar-in-eta-adulta/