Ieri, il nuovo film di Woody Allen, Un colpo di fortuna (Coupe de Chance) è stato distribuito nelle sale italiane. Il regista newyorkese ha fatto centro?
Quando un autore del calibro di Woody Allen torna al cinema, all’età di 88 anni, dopo aver più volte manifestato una certa stanchezza creativa all’interno degli ultimi lavori distribuiti in sala, il rischio di osservare un’annoiato sunto delle tematiche a lui più care è dietro l’angolo.
Con Coupe de Chance (Un colpo di fortuna), il regista newyorkese sceglie di rituffarsi di testa nel proprio cinema, andando a ricalcare quelli che sono i riferimenti culturali a lui più cari direttamente dove questi sono nati: a Parigi.
Il nuovo film del regista di Manhattan, non ci dice nulla di nuovo rispetto a ciò che lo stesso Allen ci aveva raccontato sulla sua affascinante visione della vita, ma, al contrario delle sue ultime opere, riesce perlomeno a farlo divertendo e facendo riassaporare, a tratti, il brio intellettuale che ha caratterizzato i suoi lavori più riusciti. La trama è semplice, piuttosto prevedibile (almeno fino ad un certo punto) e facilmente leggibile, ma il tutto è messo in scena alla Woody Allen e, dunque, a regola d’arte. Il tema principale, già precedentemente affrontato in svariate pellicola, tra le quali spicca Matchpoint, è quello della fortuna. Allen, come suo solito, sparge con maestria le proprie idiosincrasie e paure all’interno di ogni personaggio in scena, spaccando la propria anima in numerosi piccoli pezzi, da rintracciare all’interno delle stimolanti psicologie dei protagonisti.
Quanto conta il destino all’interno dell’esistenza di ognuno di noi? Quanto è dato ad ognuno di noi limitare le casualità della vita, per tentare di auto determinare il nostro futuro? E’ proprio in questo terreno, più volte battuto dal genio newyorkese, che Allen costruisce una trama piuttosto lineare. Lineare non è sinonimo di noiosa e, difatti, Coupé de Chance mantiene viva l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo minuto.
La morale finale e la soluzione narrativa scelta non vi faranno mettere i capelli in testa ed esclamare “Ho appena visto un capolavoro!”, ma ciò che è riuscito ad Allen, è di recuperare con efficacia il proprio marchio caratteristico, sul quale c’è poco da argomentare e discutere. Insomma, gli amanti di Allen apprezzeranno e i non cinefili si divertiranno… dunque, si può dire che Woody Allen sia davvero tornato.