Esplode sui social la polemica riguardo la mancata nomination agli Oscar 2024 di Margot Robbie e Greta Gerwig per il film Barbie
Comunicate da poche ore le nomination agli Oscar del 2024, che, più che in altre occasioni, hanno generato svariate polemiche, per via di alcune esclusioni apparentemente inspiegabili.
Al centro di un poderoso sfogo sui social dalle tinte rosa, ecco Barbie di Greta Gerwig, il cui significato sarebbe stato violentemente disatteso dall’esito delle candidature.
E’ successo ciò che in molti avevano previsto: Margot Robbie e Greta Gerwig, rispettivamente protagonista e regista di Barbie, non sono state nominate agli Oscar del 2024, al contrario di Ryan Gosling, interprete di Ken, che ha ottenuto una nomination per miglior attore non protagonista. Barbie e Ken non sono più insieme, almeno per quanto concerne l’attesa cerimonia degli Oscar, dove l’attore di La La Land potrà recarsi con la possibilità – piuttosto remota – di conquistare una statuetta d’oro per il suo iconico ruolo.
Sui social, si è scatenato il putiferio, a causa delle supposte implicazioni ideologiche che queste nomination avrebbero generato: secondo alcune utenti, la nomination di Gosling, se accompagnata alla mancata candidatura della collega e della regista di Barbie, rappresenta in termini assoluti la permanenza di un sistema patriarcale all’interno dell’industria cinematografica e, di conseguenza, della società occidentale. Colei che da un punto di vista di mero screen-time, ha dominato il contesto profilmico di Barbie, è stata clamorosamente esclusa dalla corsa agli Oscar.
In tutto ciò, francamente, risulta piuttosto complicato rintracciare particelle di patriarcato e discriminazione, per un semplice motivo: è la stessa sceneggiatura del film, attraverso lo sviluppo della sua narrazione, a costruire un personaggio sensibilmente più pluridimensionale nel caso di Ken. Difatti, il personaggio interpretato da Ryan Gosling, per via della stessa costruzione drammaturgica concepita dalla Gerwig, conosce sviluppi e approfondimenti sorprendenti, a discapito della figura di Barbie, che, nel suo indubbio fascino, gode di dinamiche meno efficaci. Non è un caso che, al termine della visione in sala, in molti evidenziarono proprio al performance di Gosling, inevitabilmente aiutato da un ruolo dalle possibilità interpretative più ampie.
La sensazione fu addirittura che la stessa Robbie, per mettere in piedi un prodotto audiovisivo dotato di un maggiore impatto, abbia fornito un grande assist al collega, a cui era stato assegnato un ruolo centrale. La parabola narrativa di Ken, difatti, si rivelò la più ficcante in termini di decostruzione del patriarcato e, dunque, la sua nomination appariva piuttosto scontata. Nel caso della Robbie, una sua candidatura non avrebbe di certo causato sgomento da parte di qualcuno, ma, ad una mancata nomination di Gosling, sarebbe seguita senza dubbio l’indignazione di molti.