Ci sono delle leggende metropolitane su Roma che tolgono il sonno ai turisti, ecco quali sono le più fantasiose e spaventose.
Roma è una città incredibilmente vasta. Tra cose da vedere, luoghi da visitare, prelibatezze da mangiare e molto altro ancora, c’è davvero tanto da fare. Inoltre, sono moltissimi i turisti che ogni anno decidono di visitare la città e le sue bellezze.
Non molti sanno però che a Roma ci sono anche delle leggende metropolitane spaventose. Si tratta di storie che vengono tramandate da anni e che terrorizzano giovani e meno giovani.
Essendo la “città eterna” da sempre a Roma ci sono miti e leggende peculiari. Sin dagli antichi romani ci sono storie che mettono in guardia i cittadini di Roma a prestare attenzione in determinate situazioni. Oggi questa “tradizione” è ancora viva ed ecco perché ci sono così tante leggende metropolitane sulla città.
La prima leggenda metropolitana è quella di Romolo e Remo. Si dice che siano stati loro i fondatori della città e che ancora oggi ci siano i loro discendenti. Tuttavia, le loro origini sono avvolte dal mistero, tra chi dice che siano nati dal dio Marte e chi invece nega la loro origine nobiliare e mitica.
A Piazza del Popolo poi, si dice che di tanto in tanto si raggruppino dei corvi in gran numero. Secondo la leggenda metropolitana, in questo luogo della città si uccise Nerone e i corvi rappresentano gli spiriti malvagi che arrivano per tormentare la sua anima.
Non manca una leggenda metropolitana sul Colosseo, il monumento più famoso della città. Si dice che in realtà quest’arena sia una porta per gli inferi e che di notte gli spiriti di coloro che sono stati uccisi nel passato vaghino in questo luogo senza trovare pace.
Si dice che anche il Pantheon in realtà sia infestato e che sia stato purificato da Papa Bonifacio IV. Quest’ultimo avrebbe praticato diversi esorcismi per poter liberare le mura dalla presenza di spiriti maligni.
Infine, molte sono le leggende metropolitane intorno al quartiere di Roma Coppedè. Si dice che il suo architetto, Gino Coppedè, faceva parte di una setta massonica e voleva donare al quartiere un’atmosfera mistica e decisamente unica. Ecco perché oggi nel quartiere si possono trovare elementi come la Fontana delle Rane e il Villino delle Fate.