Proprio davanti a quella Piazza Venezia martoriata dal cantiere per la nuova fermata della Metro C, con la conclusione dell’intervento sul fregio di Angelo Zanelli, termina il restauro dell’Altare della Patria, avviato lo scorso marzo
E’ terminato il restauro dell’Altare della Patria, ovvero della zona centrale del Vittoriano, concepita dall’architetto Giuseppe Sacconi proprio come un grande altare laico alla Nazione e ai suoi valori, e decorata dallo scultore bresciano Angelo Zanelli. Sono stati tolti i ponteggi serviti per restaurare il grande fregio e restituire il contrasto tra il bianco del marmo e il dorato del fregio all’antico splendore.
I lavori, durati circa sette mesi e diretti da Edith Gabrielli, direttrice del VIVE, ed eseguiti sul campo da Susanna Sarmati, hanno permesso al fregio e alle sculture di riacquisire piena leggibilità e fruibilità e sono stati inoltre un’importante occasione di studio e documentazione, i cui risultati verranno raccontati nella prossima mostra focus del VIVE, dedicata proprio allo scultore bresciano. Sono state fatte anche importanti opere di pulizia ai bracieri e alle decorazioni del Milite Ignoto.
Dopo un restauro durato alcuni mesi, torna a risplendere il grande fregio dell’Altare della Patria con al centro la Dea Roma che emerge dal fondo dorato e con ai lati le figure allegoriche dell’amor patrio e del lavoro. Smontati i ponteggi, dopo l’accurato restauro che ha restituito un monumento a volte troppo sottovalutato all’antico splendore, altare dedicato alla Nazione e ai suoi valori, fu decorato con il fregio del lombardo Zanelli, che vinse il concorso bandito nel 1908 e finì il suo lavoro nel 1925. L’altare torna dunque visibile agli occhi delle migliaia di persone che ogni giorno visitano il monumento a Vittorio Emanuele II e attraversano la centrale piazza Venezia. Per celebrarli, il complesso museale del Vittoriano e Palazzo Venezia ha realizzato un’esposizione che celebra il fregio dell’Altare della Patria. Mostra visitata in anteprima dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “L’Altare della Patria è un luogo che più di altri rappresenta l’identità nazionale e il sentire comune degli italiani. Il mio obiettivo è quello di portare qui tanti giovani, affinché questo diventi un luogo che appartiene a tutti, che gli italiani considerino come la loro ‘casa’, soprattutto le giovani generazioni”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano,
La lunga campagna di restauro ha perseguito tre obiettivi fondamentali: la conservazione materiale dell’opera, che a ventitré anni dall’ultimo restauro versava in condizioni critiche a causa dell’esposizione agli agenti atmosferici e dell’inquinamento, la restituzione della leggibilità al fregio di Zanelli e l’acquisizione di conoscenze sulle modalità di esecuzione dell’opera. Oggi la qualità del fregio si può apprezzare fin nel dettaglio più piccolo, il contrasto tra l’oro del fregio e il marmo bianco della statua è tornato al livello originale.