Una 60enne è stata aggredita e violentata sul treno della linea Roma-Avezzano; erano passate da poco le 9:00 di ieri, quando la vittima è stata soccorsa e trasportata all’ospedale di Tivoli, mentre l’aggressore è fuggito nelle campagne di Marcellina e fermato poco dopo.
Lui un 28enne straniero regolare in Italia da 5 anni e senza precedenti, ma non è riuscito a farla franca, accusato di violenza sessuale aggravata.
La violenza è avvenuta molto rapidamente: dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che i due fossero nello stesso vagone ed avevano iniziato a chiacchierare, ma quando il treno è entrato in stazione a Marcellina, l’uomo si è scagliato improvvisamente contro la vittima abusando di lei.
La donna ha richiamato l’attenzione del personale del treno con le sue grida e fortunatamente il violentatore si è allontanato scappando e lasciando sul treno i suoi bagagli con i documenti.
Gli addetti delle Ferrovie hanno chiamato il 112 ed i carabinieri della compagnia tiburtina sono subito intervenuti. Mentre la donna veniva soccorsa, cominciava una caccia all’uomo. Tra i frutteti della zona i militari hanno presto rintracciato e fermato l’uomo tra uliveti, piante da frutto ed orti. Lo hanno sorpreso mentre camminava lungo un vialetto. Quando i carabinieri hanno fatto scattare le manette ai suoi polsi non avrebbe neanche tentato di giustificarsi. Il violentatore è stato poi portato in cella.
Il procuratore di Tivoli commenta:
“La differenza d’età tra l’arrestato e la vittima dimostra ancora una volta un dato di esperienza acquisito dalla Procura negli ultimi anni, attraverso l’analisi dei numerosi casi di violenza sessuale: questo crimine può colpire qualsiasi donna, in qualsiasi contesto ed è mosso esclusivamente dalla mera volontà dell’uomo di esercitare violenza.
Ancora una volta le forze dell’ordine del circondario di Tivoli, specializzate e formate dalla Procura con specifici corsi per l’efficace e tempestivo contrasto alla violenza contro le donne, hanno assicurato alla giustizia l’autore del reato e tutelato immediatamente la vittima sulla base delle indicazioni della Procura. La rete dell’assistenza, con il personale presso il pronto soccorso dell’ospedale tiburtino e le assistenti del centro antiviolenza istituito dal comune di Tivoli, hanno aiutato la poveretta in quel momento”.